Il Bansky nella soffitta dell'albergatore: tutti i segreti del blitz che ha fatto ritrovare la porta del Bataclan in Abruzzo

Il Bansky nella soffitta dell'albergatore: tutti i segreti del blitz che ha fatto ritrovare la porta del Bataclan in Abruzzo
di Giovanni Sgardi
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Mercoledì 10 Giugno 2020, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 08:31
«Ma davvero è così importante? Non pensavo davvero». E' caduto dalle nuvole l'albergatore di Sant'Omero (Teramo) a cui i carabinieri e i gendarmi  francesi hanno trovato la porta rubata al Bataclan con sopra, dipinta, un'opera del celebre street artist Bansky. Una ragazzina in lacrime, simbolo della strage nella discoteca parigina. Glie l'avevano consegnata i componenti di una banda italo-francese che, prima di arrivare in Abruzzo, avevano nascosto la porta in varie località. Poi la decisione di darla in custodia all'imprenditore di Sant'Omero, che l'ha collocata nel soffitto di una sua abitazione affittata a una cinese.

Così i carabinieri sono riusciti a sequestrare il dipinto attribuito a Banksy, apparso a fine giugno 2018 sulla porta sul retro del Bataclan in omaggio alle vittime degli attentati del 13 novembre 2015. A dare notizia del furto, il 26
gennaio 2019, era stato lo stesso Bataclan esprimendo su twitter «una profonda indignazione»: «L'opera di Banksy, simbolo di raccoglimento e che apparteneva a tutti: residenti, parigini, cittadini del mondo è
stata rubata».

Da allora i gendarmi parigini hanno indagato in silenzio, ma con ottimi risultati tanto che negli ultimi giorni è arrivata una telefonata ai carabinieri di Teramo e del Nucleo tutela artistica di Ancona, coordinati dal Procuratore distrettuale dell'Aquila Michele Renzo. «Tenetevi pronti». Nel frattempo è giunta in Abruzzo una squadra di investigatori francesci. Due gli obiettivi: a Tortoreto e Sant'Omero. Il primo blitz è andato a vuoto. A Tortoreto non è stato trovato nulla. Bersaglio centrato invece durante la seconda perquisizione. Carabinieri e Gendarmi hanno svegliato durante la notte l'albergatore e lo hanno costretto ad accompagnarli in una sua abitazione. Nella soffitta è spuntata la porta d'acciaio con l'opera di Bansky perfettamente conservata. L'uomo, considerato solo il depositario della porta, è stato denunciato per ricettazione. Sembra che siano stati individuati anche i destinatari finali dell'opera.
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