Rigopiano, i periti: «La valanga può essere stata provocata dal terremoto»

Rigopiano, i periti: «La valanga può essere stata provocata dal terremoto»
di Stefano Buda
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Mercoledì 3 Agosto 2022, 09:12

«Non vi è alcuna certezza in merito alla quantificazione del contributo del sisma sul processo di innesco della valanga, ma allo stesso tempo non si può escluderne l’effetto». La perizia realizzata dal pool di esperti del Politecnico di Milano, su incarico del gup Gianluca Sarandrea, non scioglie il nodo riguardante il nesso di causalità, uno degli aspetti dirimenti nell’ambito del processo sul disastro dell’Hotel Rigopiano.

In sostanza i consulenti Daniele Bocchiola, Giovanni Menduni, Claudio Di Prisco e Marco Di Prisco lasciano la porta aperta sia alla possibilità che, come sostenuto dai consulenti della procura, la valanga non sia stata provocata dal sisma e sia allo scenario prospettato dai consulenti delle difese, secondo i quali furono proprio le scosse di terremoto, verificatesi a più riprese nelle ore che precedettero la tragedia, a causare il distacco della neve. In realtà gli esperti hanno confutato diverse valutazioni espresse dai consulenti di entrambe le parti, ma, nell’economia complessiva della dialettica processuale, è possibile affermare che, quanto meno in riferimento allo specifico aspetto del nesso di causalità, la nuova perizia faccia pendere l’ago della bilancia leggermente in favore delle argomentazioni difensive.

D’altronde i consulenti dell’accusa, a differenza del pool del Politecnico, avevano categoricamente escluso qualsiasi relazione tra sisma e valanga. «L’accumulo di neve e la presenza in ampie zone di uno strato debole ha certamente determinato l’innesco della valanga – si legge invece nella relazione depositata l’altro ieri – ciò nonostante, ancora una volta, non è possibile escludere a priori che anche il sisma abbia giocato un ruolo».

I periti spiegano inoltre di avere individuato, «quali fattori predisponenti l’innesco della valanga, l’acclività del versante nella zona del distacco, lo spessore della coltre nevosa che si è andata cumulando nei giorni precedenti l’evento, il comportamento meccanico della neve».

Quanto alla prevedibilità della valanga, al netto della questione riguardante l’eventuale incidenza del sisma, gli esperti osservano che “l’evento sarebbe stato potenzialmente prevedibile in astratto”, poiché se la Carta di Localizzazione dei Pericoli da Valanga (Clpv) fosse stata disponibile prima del disastro e se a seguito della sua emissione fosse stato redatto il Piano Zone Esposte a Valanghe (Pzev), «si sarebbe individuata un’area di espandimento comprendente l’Hotel Rigopiano». Ne consegue che la valanga non era prevedibile in concreto, poiché «sebbene la posizione dell’hotel, la morfologia del canalone, le intense precipitazioni e le scosse sismiche avrebbero potuto allarmare le autorità e i gestori del resort, non erano disponibili, al momento degli accadimenti, strumenti idonei a prevedere l’evento». 

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