Un corto circuito dalla cucina: così è andato distrutto il rifugio-simbolo di Fonte Vetica

Un corto circuito dalla cucina: così è andato distrutto il rifugio-simbolo di Fonte Vetica
di Marcello Ianni
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Venerdì 3 Settembre 2021, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 09:26

L'AQUILA - Chissà se 57 anni fa Antonio De Carolis, oggi 90enne, avrebbe immaginato che un giorno all'improvviso sarebbe dovuto uscire in fretta e furia dalla finestra del proprio rifugio, vedendolo andare completamente distrutto in breve tempo.

 
È quanto è accaduto a causa di un devastante incendio che si è sviluppato durante la notte di mercoledì nel caratteristico rifugio di Fonte Vetica, nel comune di Castel del Monte.

Anche il giovane sindaco, Matteo Pastorelli, è intervenuto con una cisterna d'acqua per tentare di salvare il luogo di ristoro immerso nella natura del Gran Sasso, entrato nel cuore di tutti gli aquilani e non solo.

La struttura era stata da poco ristrutturata e al momento dell'incendio il ristorante era chiuso.

A dare l'allarme, intorno a mezzanotte e mezza, sarebbero stati il personale del ristoro e gli stessi titolari. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con quattro mezzi e dieci unità, insieme al primo cittadino e ai carabinieri della locale stazione diretti dal maresciallo Massimo Gentile.

 

Le cause dell'incendio sono ancora in fase di accertamento: l'ipotesi più accreditata è che le fiamme siano divampate dalla cucina per un corto circuito e si siano propagate velocemente altrove diventando impossibile spegnerle.

Le operazioni di spegnimento proseguite fino alla mattina hanno lasciato dietro di loro cumuli di cenere, resti di legno e una parte di muratura. Sull'incidente lo stesso sindaco Pastorelli ha evidenziato «la necessità, più volte conclamata, di una programmazione condivisa tra gli enti preposti, volta a superare le carenze infrastrutturali di quest'ampia zona, la piana di Campo Imperatore, ormai clamorosamente votata al turismo, ma indissolubilmente legata alla pastorizia. Sviluppo ed ecosostenibilità possono trovare dei punti di accordo, tra l'altro già verificabili in altre parti del mondo, adattando modelli pienamente operanti a quelle che sono le nostre peculiarità. Per il momento siamo al fianco di Fausto e lo incoraggiamo a non mollare».

Vicinanza ai titolari del rifugio anche del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi: «L'incendio è un colpo durissimo. Per gli imprenditori che lo gestivano, in primis, ai quali esprimo la massima solidarietà ma anche per il tessuto economico dell'intero territorio. L'auspicio è che l'area possa tornare ad ospitare presto un punto di riferimento importante per turisti ed escursionisti».

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