I rifugi di animali, sottratti al macello, sono rimasti senza fondi. Il coronavirus ha colpito anche questo segmento, un posto di pace per mucche, agnelli, capre, cavalli e ogni altro animale costretto per anni a vivere in gabbia e scampato a morte sicura grazie all'impegno di volontari animalisti. Un centro è anche il Abruzzo, si chiama Oasi Verde santuario animale di Sant'Angelo. Come pubblicano sulla loro pagina Facebook sono in grande difficoltà e a marzo hanno lanciato un appello: «Come tutti sapete Oasi Verde è un rifugio che si mantiene quasi totalmente in maniera autonoma, con eventi, laboratori e scuole. Purtroppo, proprio in questo periodo che per noi è fondamentale, siamo oramai da due settimane bloccati per via del coronavirus. Abbiamo annullato i primi eventi a febbraio per senso civico anche se non c’era ancora alcun obbligo, e ovviamente ora abbiamo dovuto dire addio a tutti gli eventi di questo mese e cominciamo a pensare che sarà così anche per aprile. Siamo sotto di diverse migliaia di euro con il fieno di febbraio e marzo e peggio sarà prossimamente. Ora abbiamo fieno fino a fine mese, poi senza pagamenti degli arretrati non sarà consegnato. Normalmente i pascoli aiuterebbero ma al Sud paghiamo più degli altri anche il disastro climatico, quindi nei prati è tutto secco. Questa è una situazione comune a molti rifugi purtroppo, destinata a peggiorare se non torna la normalità rapidamente. Abbiamo bisogno di voi».
Così nasce anche la raccolta fondi nazionale per «gli animali e i rifugi che li ospitano, che sono in grave difficoltà e hanno bisogno dell'aiuto di tutti noi», è scritto in un manifesto che circola da giorni su Facebook. «In questo periodo difficile, il nostro impegno per gli animali è sempre costante. Questa raccolta fondi nasce con lo scopo di aiutare tutti i rifugi in difficoltà a causa dell’emergenza #coronavirus. Per chi non li conoscesse, i rifugi (o santuari) sono strutture che ospitano animali salvati da mattatoi, allevamenti e tante altre situazioni di sfruttamento. Gli animali arrivano in condizioni igienico sanitarie pessime quindi ci vogliono tante spese per le cure veterinarie. Spese che si vanno ad aggiungere a quelle giornaliere, già troppo numerose, per i mangimi e per aggiustare o costruire le strutture all’interno del santuario (stalle, cucce, recinti). Solitamente i gestori dei rifugi programmano iniziative di beneficenza all’interno della struttura o vengono organizzate cene, pranzi, eventi benefit per aiutarli economicamente. Ma in questo periodo di restrizioni, tutto ciò non è possibile ed è per questo che nasce questa idea: aiutare i rifugi con donazioni online».
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Domenica 25 aprile l'evento "Adotta un rifugio". L'elenco dei siti è sulla omonima pagina Fb che spiega anche: «Ogni anno nel mondo sono circa 170 miliardi gli animali che vengono uccisi a scopo alimentare. Animali che vengono rinchiusi dalla nascita in minuscoli recinti al buio senza mai avere la possibilità di conoscere la libertà.
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