I rapinatori tagliano un dito alla vittima e glielo strisciano sanguinante sul viso

I rapinatori tagliano un dito alla vittima e glielo strisciano sanguinante sul viso
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Mercoledì 28 Marzo 2018, 10:43
Rapinato per 10 mila euro di danni e aggredito da quattro rapinatori incappucciati che gli hanno amputato di netto il dito indice della mano destra, poi glie l’hanno strisciato sanguinante sul viso. Durante l’aggressione gli è stato fatto cadere anche un dente. Macabri trofei che i malviventi hanno lasciato davanti agli occhi del commerciante Domenico Iezzi, 73 anni, di San Vito Chietino, poggiati sul tavolo della cucina dove è stato prima trascinato e poi legato con le mani dietro la schiena e tappata la bocca con nastro isolante. Un’agonia durata un’ora e mezza prima che l’altra sera, poco prima delle 22, l’uomo riuscisse a liberarsi e dare l’allarme ai vicini di casa. Immediata la partenza delle indagini dei carabinieri della compagnia di Ortona, diretti dal maggiore Roberto Ragucci.

L’irruzione dei malviventi è avvenuto durante le operazioni di chiusura del minimarket Iezzi, in località Pontoni di San Vito. Poco prima delle 20.30 il commando entra in negozio. Iezzi viene colpito con un pugno e cade a terra rovinando sui pacchi delle bibite. Al reparto di ortopedia dell’ospedale di Lanciano, dov’è ricoverato, Iezzi, che ha anche il volto completamente tumefatto e l’occhio destro gonfio, racconta con enorme sofferenza. «Appena entrati – dice Iezzi - mi hanno detto tira fuori i soldi che sappiamo che ce li hai. Tu non lavori mai con le banche. Avevano il viso coperto e uno impugnava una pistola di colore chiaro, molto lucida».

Poi è iniziato l’inferno. Lo hanno trascinato dritto in cucina, come se conoscessero bene il negozio con annessa abitazione. Poi preso un coltello dal bancone della salumeria gli hanno tagliato il dito. Ancora botte e giù anche un dente. «Sono rimasto legato per un’ora e mezza - aggiunge Iezzi. Stavolta mi hanno davvero rovinato la vita». Sono le 9.30 di ieri quando il commerciante inizia gli esami diagnostici prima di essere operato. Gli ortopedici, diretti dal primario Enrico Marvi, gli hanno detto che non è possibile riattaccare il dito. Si interviene per sistemare il moncone che rimarrà per sempre. Si era ipotizzato anche il trasferimento a Roma ma non cambiava nulla. «Durante il colpo – aggiunge Iezzi- hanno messo completamente sottosopra sia il negozio che l’appartamento superiore. I rapinatori avevano accento italiano, ma in 2 non hanno aperto bocca mentre solo uno si è tolto il passamontagna lasciando visibile la faccia. Ancora nessuna traccia dei delinquenti. Il bottino finale è stato di 4 mila euro in contanti e sei mila euro in stecche di sigarette, oltre un centinaio»
 
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