Ieri mattina A.P. è stato infatti condannato, dal tribunale collegiale di Pescara, a 6 anni e 8 mesi di reclusione e J.I.S. a 5 anni di carcere. Il pm Andrea Papalia aveva chiesto pene di 6 anni per ciascuno degli imputati. Entrambi, finiti a processo per rapina aggravata, conoscevano la vittima. Il pensionato ha infatti riferito di avere aiutato la donna, a lui nota con il nome di Monica, qualche anno prima durante un ricovero ospedaliero e di avere successivamente incontrato anche il suo compagno, che si era presentato con il nome di Antonio. Sulla base di quanto ricostruito dagli inquirenti, i due imputati si introdussero nell’appartamento, al piano terra di uno stabile di via Chieti, forzando una finestra, mentre il pensionato stava dormendo. La vittima fu svegliata dalla donna, che dopo essere salita sul letto bloccò i polsi dell’anziano. Subito dopo il complice accese la luce, brandendo un’ascia e poi i due intimarono al pensionato di tirare fuori il danaro, colpendolo con uno schiaffo in seguito alle sue esitazioni. Successivamente, approfittando di un momento di distrazione dei due rapinatori, che stavano rovistando nelle varie stanze, il pensionato riuscì a recuperare il cellulare che poco prima gli era stato sottratto e a chiamare il 112. I carabinieri, giunti tempestivamente sul posto, udirono dall’esterno le urla strozzate della vittima che chiedeva aiuto. Una volta entrati nell’abitazione, sorpresero i due imputati mentre tenevano immobilizzato l’anziano.
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