Urla alla ragazza dopo lo stupro: «Prendi i soldi e comprati la pillola del giorno dopo»

Urla alla ragazza dopo lo stupro: «Prendi i soldi e comprati la pillola del giorno dopo»
di Teodora Poeta
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Sabato 23 Luglio 2022, 07:56

A processo ai due giovani albensi accusati di aver violentato nel 2018 due 15enni nel sottopassaggio della stazione ferroviaria di Alba Adriatica. Qualche giorno fa è stato proprio il difensore degli imputati, l’avvocato Mauro Gionni, a voler citare una teste ritenuta fondamentale. Si tratta di un’amica delle ragazze. E’ con lei che una delle due 15enni dopo la presunta violenza sessuale, ancora tutta da provare in dibattimento, iniziò a chattare, scatenando la gelosia del ragazzo che poco prima, stando a quanto poi denunciato, l’aveva violentata.

In aula l’amica ha confermato che quella sera aveva ricevuto un messaggio via whatsapp, come spesso succedeva, ma al quanto significativo per la difesa perché la presunta vittima le avrebbe scritto un commento sull’aspetto fisico del ragazzo che nulla, quindi, lasciava intuire che volesse chiedere aiuto o quant’altro. Alla sua riposta a quel messaggio “in che senso?”, però, non c’è poi stata alcuna replica da parte della 15enne.

E intanto è spuntato fuori anche un altro testimone, oltre all’addetto alle pulizie albanese, che il giorno precedente aveva visto anche lui entrare nel bagno dell’Acquapark di Tortoreto il suo amico e una delle 15enni e rimanerci per un po’ di tempo. Lo scorso febbraio in udienza era stato il dipendente dell’Acquapark a raccontare di aver sentito un po’ di strani versi dentro al bagno, ma di essersi vergognato ad entrare, "come se stavano a fare l’amore".

Era il 4 luglio del 2018. La violenza sessuale, però, sarebbe avvenuta il giorno seguente, quando i due si sono rivisti e il ragazzo aveva chiesto alla 15enne di portare un’amica per il suo amico.

L’appuntamento era slittato alla sera. Tutto sarebbe accaduto intorno alle 22.20. Dopo l’incontro le coppiette erano scese nel sottopassaggio della stazione ferroviaria di Alba Adriatica ed è lì che i due 19enne avrebbero abusato sessualmente delle minorenni. Dal riscontro della successiva visita ginecologica in ospedale "non risulta alcun segno cutaneo di violenza, né ecchimosi, né lacerazioni, né graffi in nessuna regione corporea della ragazza". "Solitamente – ha precisato però la ginecologa nel referto – tali lesioni sono presenti, ma talvolta la loro assenza non esclude la violenza". Un rapporto contro il proprio volere che sarebbe durato 6 minuti così come riferito al medico dalla stessa minore all’epoca della visita. Una vendetta, per la difesa, scatenata dalla gelosia del ragazzo che dopo quella chat con l’amica sentita proprio l’altro giorno in aula, infastidito, le avrebbe tirato addosso dei soldi e detto: "Tieni, con questi vatti a comprare la pillola del giorno dopo".

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