È stata trasferita all'Umberto I di Roma per il trattamento in camera iperbarica la 17enne di Torino di Sangro che ha avuto ieri una intossicazione da monossido di carbonio. La ragazza aveva trascorso la notte da sola in una casa, non abitata, di proprietà della sua famiglia e ha cercato di riscaldarsi accendo il fuoco con ciò che ha trovato. A metà mattinata i genitori si erano preoccupati perché non la vedevano rientrare e non riuscivano a contattarla per telefono.
L'assenza da casa nelle prime ore del mattino non era stata accolta come una novità, poiché la giovane, abitualmente, esce molto presto per andare a camminare. Ma, trascorse alcune ore, i genitori hanno deciso di chiedere aiuto ai carabinieri. I militari della Compagnia di Ortona hanno iniziato così a perlustrare le zone nelle vicinanze dell'abitazione e nella lecceta di Torino di Sangro, solitamente frequentate dalla ragazza per la pratica sportiva. Nel corso della mattinata è stato esteso il raggio delle ricerche con la partecipazione di vigili del fuoco e 118. Per fortuna la ragazza è stata trovata, era in una casa di proprietà della famiglia inizialmente esclusa dall'attività di ricerca.
«La ragazza era molto infreddolita dopo aver trascorso lì tutta la notte» ha spiegato il capitano Giuseppe Lambriola, comandante del Norm della Compagnia di Ortona -.