​Costrette a abortire, 11 arresti a Pescara
contro racket prostituzione

​Costrette a abortire, 11 arresti a Pescara contro racket prostituzione
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Lunedì 9 Febbraio 2015, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 17:42
PESCARA - Almeno centomila euro al mese. Tanto guadagnavano gli sfrutttori romeni arrestati all'alba di oggi dagli agenti della Squdra Mobile della Questura di Pescara. «Le indagini sono partite da una operazione della Volante che era intervenuta nella zona sud di Pescara per una lite in strada fra prostitute. Da questo episodio - ha spiegato il dirigente della Mobile Pierfrancesco Muriana - abbiamo avviato le indagini che ci hanno portato a scoprire quello che accadeva, anche grazie alla testimonianza di una delle ragazze sfruttate. È la prima volta che ci capita poi di monitorare in diretta gli aborti clandestini si cui si parlava anche nelle telefonate che siamo riusciti ad intercettare. Gli episodi di aborto - ha spiegato il capo della Mobile - sono avvenuti in una stanza di un albergo senza alcune assistenza sanitaria. In un caso una donna ha anche avvertito un malore con l'intervento del 118 e il ricovero in ospedale. Quella portata a termine oggi non è la prima operazione per il contrasto alla prostituzione e non sara l'ultima visto che parliamo di un fenomeno che a Pescara è particolarmente complesso». Al vertice dell'organizzazione c'erano tre romeni, di cui due erano gia finiti in carcere. Le donne sfruttate erano almeno una quindicina e lavoravano nella zona della pineta di Pescara sud e al confine con il comune di Francavilla al Mare (Chieti). I reati di cui devono rispondere gli indagati sono a vario titolo: associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e interruzione di gravidanza. Delle 11 ordinanze di custodia cautelare, tre devono essere ancora eseguite nei confronti di tre persone che al momento risultano ancora latitanti.
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