Profugo ucraino muore dopo l'assunzione di un farmaco: indagata la moglie

Profugo ucraino muore dopo l'assunzione di un farmaco: indagata la moglie
di Alessandro Misson
2 Minuti di Lettura
Sabato 3 Dicembre 2022, 08:35

Profugo ucraino morto dopo l'iniezione di un farmaco, indagata la moglie che glielo ha somministrato. L'iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto da parte della magistratura, che in attesa di notificare il decesso ai familiari, servirà a dare modo alla procura di svolgere l'autopsia con tutte le garanzie di legge, compresa quella per il figlio rimasto in Ucraina di nominare un suo medico legale da affiancare al perito scelto dalla magistratura. Per questo motivo l'accertamento irripetibile dell'esame autoptico all'ospedale San Liberatore di Atri è slittato ai prossimi giorni. Il fatto è avvenuto martedì nella struttura ricettiva Costa Verde di Pineto che da mesi ospita un gruppo di profughi di guerra.

Holovin Serhii, 46enne ex agente delle forze di polizia ucraine, da tempo affetto da problemi di salute e per questo rifugiatosi in Italia dopo l'apertura delle ostilità da parte della Russia, si sarebbe fatto somministrare dalla consorte una dose del farmaco salvavita con cui si curava.

Con il suo consenso ha assunto il medicinale che, a quanto appreso, gli era stato comunque prescritto. Non si sa ancora se per una reazione allergica, oppure per un sovradosaggio, poco dopo l'assunzione del farmaco il 46enne si è sentito male in hotel, costringendo la moglie a chiedere aiuto. Inutile, purtroppo, il trasferimento in ambulanza all'ospedale di Atri, dove poi è deceduto. Ad avviare le indagini coordinate dal pm di turno Davide Rosati è stato il Commissariato di Polizia di Atri, allertato dalle autorità sanitarie. Per comprendere le cause della morte ed escludere l'eventuale responsabilità di terzi, bisognerà dunque attendere l'esito dell'autopsia, già fissata per la prossima settimana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA