Sempre in ottica velocizzazione della campagna vaccinale, scendono in campo anche i portalettere. Spesso li si incrociavano trafelati a bordo dei loro scooter giallo, a consegnare lettere e pacchi al mattino: d’ora in poi la loro velocità d’esecuzione sarà raddoppiata. Il postino Andrea, in piazza Martiri a Teramo, con la sua uniforme blu, scruta lontano qualche over 60 che voglia vaccinarsi: aggancia un uomo che acconsente a registrarsi nella piattaforma. Nel giro di 30 secondi cronometrati ha già la risposta: «Domani dalle ore 18,35 si presenti all’hub di Colleparco, nel Campus universitario». Il teramano, memore di guai telematici e di altre disavventure, resta stupefatto di tanta celerità.
Andrea, casco in testa, mascherina nera, ha solo chiesto il numero di telefono e il codice fiscale, tra l’altro scansionato in un batter di ciglia, e dal palmare è uscito il suo nome e l’appuntamento. «Ha ricevuto la conferma?» chiede. In quell’attimo arriva il bip dell’sms all’uomo. «In un’ora - dice – ne ho prenotati otto e mi piace molto l’idea di poterli aiutare». Spicca il senso civico, come del resto quello dei suoi colleghi a quell’ora a bordo di Panda, di scooter o a piedi, al freddo e al caldo, che stanno compiendo la sua stessa missione. Andrea ha debuttato ieri nella nuova veste e si dice entusiasta di poter far qualcosa di tangibile per la collettività, «non è che consegnare la posta sia da meno», ma per lui è un’investitura pesante.
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