A sollevare la questione un comitato di ex alunni, che scrive in un post su Facebook: «Il nostro liceo è il luogo dove abbiamo stretto la maggior parte delle nostre amicizie, dove sono nati i nostri pensieri più profondi, dove abbiamo passato alcuni degli anni più belli della nostra vita, dove sono germogliate le nostre idee, dove si sono formate le nostre personalità».
Sconcertata dell’accaduto la stessa D’Amico, che precisa: «Ieri poco prima del termine delle lezioni, un alunno minorenne della scuola si è avvicinato a me con l'intento di consegnare una lettera di ex alunni. Senza mettere a disagio l'alunno, l’ho invitato a riferire a quelle persone che non era corretto servirsi di un minorenne per portare una busta ad un ufficio pubblico e di riferire loro che li aspettavo a colloquio o, se preferivano, attendevo da loro una lettera inviata via pec o tramite posta. Ma nulla è arrivato e di questo me ne dispiaccio molto. Così come trovo il post in oggetto di pessimo gusto, anche se pubblicato sul profilo personale e anche se i due animali alludono a due cognomi che abbiano in abbondanza a scuola, più di 10 soprattutto se riferiti agli ultimi 4 anni. Comunque l’indagine interna è partita e avrà i suoi effetti. A tal proposito, abbiamo deciso con i 4 rappresentanti di istituto di avviare una serie di incontri di formazione sull'uso del web, social e chat ed i pericoli e responsabilità, rivolti a genitori, personale, alunni, docenti ed ex alunni; costruire un piccolo gruppo integrato alunni e insegnanti per gestire i social della scuola; far proporre al gruppo di cui sopra un memorandum di regole per un buon uso del web». La preside ribadisce inoltre la piena disponibilità ad incontrare quanti volessero contribuire a rasserenare la comunità scolastica del prestigioso liceo.
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