Pomodori, a rischio il rito della salsa in casa per il maltempo

Pomodori, a rischio il rito della salsa in casa per il maltempo
di Francesca Piccioli
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Giovedì 12 Settembre 2019, 09:33
A rischio la salsa di pomodoro della nonna e i conseguenti sughi della domenica. Si stima un anno terribile per passata e pelati made in Abruzzo che sconterebbero una diminuzione del 40% della produzione, in particolare della prelibata e gustosa varietà “a pera”. Del drastico calo riferisce Coldiretti Abruzzo, che stima una discesa delle produzioni del 35% con punte anche del 40% in provincia pescarese e sulle zone costiere colpite dalla grandine di luglio scorso.

«La diminuzione della produzione di pomodoro ha riguardato tutta la penisola, ma in Abruzzo il fenomeno è stato particolarmente sentito. Ad avere sofferto sono state principalmente le coltivazioni di pomodoro tipico, primo fra tutti il pomodoro a pera d’Abruzzo che è molto delicato e risente maggiormente delle variazioni climatiche – ha raccontato Gianni Fragassi, vicepresidente di Coldiretti Pescara e titolare di una azienda agricola di produzione di conserve a Città Sant’Angelo - ovviamente questo ha comportato un leggero aumento dei prezzi, circa il 20%, con una qualità comunque garantita. Cinque anni fa si verifico una situazione simile - ha aggiunto Fragassi - e questo fatto ha determinato una diffusa preoccupazione e una sorta di “caccia” al prodotto locale anche da parte del consumatore privato». Una diminuzione della produzione determinata dall’andamento climatico bizzarro, senza dimenticare le improvvise grandinate che hanno compromesso gran parte dei raccolti.

«Si consiglia di fare attenzione a ciò che si acquista controllando bene l’origine in etichetta della provenienza del pomodoro, anche in considerazione della grande concorrenza dei paesi esteri. Ricordiamo che dal 2018, ha aggiunto Giuseppe Scorrano, produttore di pomodoro a pera con azienda agricola a Pianella e delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Abruzzo – grazie alla nuova normativa nazionale non è più possibile spacciare per Made in Italy i derivati del pomodoro importati dall’estero preservando maggiormente la produzione nazionale e regionale». Il decreto prevede infatti che le confezioni di tutti i derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro, debbano avere obbligatoriamente indicati in etichetta nome del Paese di coltivazione; nome del Paese in cui il pomodoro è stato trasformato. Occhio all’etichetta dunque, mai come quest’anno.
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