Capisce dallo sguardo che l'ex vuole picchiarla e chiama la Polizia. A giudizio volontario dell'assistenza

Capisce dallo sguardo che l'ex vuole picchiarla e chiama la Polizia. A giudizio volontario dell'assistenza
di Teodora Poeta
2 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Novembre 2022, 08:33

Arriva dall'aula del tribunale di Teramo l'ennesimo racconto di maltrattamenti in familgia subiti da una donna oggi 40enne da parte del suo ex compagno quando ancora stavano insieme. Un rapporto che l'ha profondamente segnata fino a spingerla a dover poi seguire un percorso di sostegno psicologico per poterne uscire definitivamente.


La vicenda per la quale l'uomo, all'epoca dei fatti volontario di una Croce nel teramano, è finito a processo risale a novembre del 2020, ma la loro storia era iniziata da giugno dell'anno precedente. Ieri, in aula, davanti al giudice monocratico Claudia Di Valerio è stata proprio la vittima, che si è costituita parte civile rappresentata dall'avvocatessa Ida Nardi, a ricostruire l'accaduto in un crescendo di dolore e lacrime.

Quel giorno lui con l'insolenza di chi pensa di essere superiore alla donna che ha difronte a sé e che vorrebbe sottomettere, la prese a schiaffi, dopodiché l'afferrò per i capelli e la fece cadere a terra.

Non contento, continuò nella sua brutale azione prendendola a calci sui fianchi e sulle gambe. Fu la telefonata della Polizia a fermarlo. Pochi attimi prima, infatti, quando la donna aveva intuito dagli occhi del compagno che qualcosa non andava, aveva inviato una chiamata al 112, ma lui l'aveva interrotta.

E così subito dopo, quando ormai lei era a terra, aveva ricevuto quella chiamata proprio da parte delle forze dell'ordine, alle quali era riuscita a chiedere aiuto e dare tutte le generalità. Quel giorno, in suo soccorso, è arrivata anche un'amica che l'ha accompagnata poi al pronto soccorso dove ha avuto una prognosi di 15 giorni per i politraumi subiti. Ieri anche l'amica è stata ascoltata come testimone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA