I rami del platano entrano dalla finestra: «C'è chi ha iniettato veleno nel tronco»

I rami del platano entrano dalla finestra: «C'è chi ha iniettato veleno nel tronco»
di Mila Cantagallo
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Martedì 19 Luglio 2022, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 11:53

PESCARA Appartamento con vista albero. Per una famiglia residente in via Bruno Buozzi, in uno dei quartieri più ambiti di Pescara per la vicinanza alla spiaggia, la vista mare è solo un ricordo. Un enorme platano è tutto ciò che i signori Ammirati riescono a scorgere dal loro balcone. Di uccelli e gabbiani in volo neanche a parlarne, ma di insetti e moscerini ne circolano tanti, fino ad invadere le stanze dell’abitazione al terzo piano. Un disagio condiviso con altri inquilini del palazzo dove i rami sono arrivati fino al quinto livello. Il signor P. illustra un problema che ogni anno diventa più pesante e le inutili richieste inoltrate al Comune: «Nessuno vuole mettere in discussione l’importanza delle piante nel centro di una città - dice - ma questi platani, piantati molti anni fa, non sono alberi di tipo ornamentale che una via come la nostra richiederebbe. Tronchi o rami così alti e robusti dovrebbero crescere liberamente in un bosco, non in un via Buozzi. Affacciarsi alla finestra e vedere solo foglie non è una bella sensazione, come non lo è la convivenza con gli insetti che a cui siamo costretti ogni sera».
La potatura annuale disposta dal Comune non basta a riconsegnare agli inquilini un panorama degno della zona: «Ogni volta devo discutere con i potatori e l’agronomo che li coordina - continua il residente - mi dicono che i rami non possono essere tagliati per rispetto della pianta. Dopo tante insistenze, l’ultima volta sono riuscito a far eliminare gli arbusti che entravano dentro le nostre finestre, ma la visuale è rimasta ostruita».

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P. riferisce le reiterate lamentele degli abitanti della strada: «È un problema che ci accomuna tutti, c’è talmente malcontento che l’anno scorso qualcuno ha iniettato del veleno nei tronchi degli alberi più grandi. È un atto deplorevole che va condannato, la soluzione deve invece venire dal Comune. Ci sono dei consiglieri che abitano in questa area, ognuno di loro è stato interpellato affinché si facesse portavoce delle nostre istanze. Personalmente ho parlato anche con il sindaco Carlo Masci, ma finora nulla è stato fatto nulla».

La famiglia teme anche le conseguenze di un’eventuale emergenza: «Se divampasse un incendio, la presenza di tanto fogliame causerebbe una propagazione velocissima delle fiamme, sarebbe un disastro. Può sembrare un’esagerazione pensare a questo, ma chi vive come noi tra i rami di un albero, il problema se lo pone. Vogliamo comunque sperare che non si arrivi a questo e che l’amministrazione comunale decida di intervenire preventivamente».

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