Cento telefonate in un solo giorno: troppe da sopportare, quando già da anni si è sopportato troppo. Non è bastato un provvedimento orale emesso dal questore, non è bastato il lockdown: per anni un quarantottenne residente nella provincia di Pescara ha perseguitato la ex compagna che, stanca degli appostamenti e delle persecuzioni ha chiesto l'intervento della polizia. Così l'altro pomeriggio, la squadra volante è intervenuta all’esterno di una palestra di Pescara dove la donna lavora e dove l’uomo si è presentato per l'ennesima volta, nonostante lei avesse cercato in tutti i modi di fargli capire che non voleva più avere nulla a che fare con lui.
Agli agenti la donna ha raccontato che la relazione sentimentale era iniziata cinque anni fa: si era accorta subito che l'uomo era irascibile, ossessivo, ed eccessivamente geloso. Così lei, dopo qualche tempo aveva deciso di lasciarlo. Ma lui non ne aveva voluto sapere ed aveva continuato a molestarla e minacciarla con continue telefonate, con messaggi ed anche appostandosi nei luoghi che la ex compagna frequentava. In alcune occasioni è stato anche violento e l'ha picchiata tanto da costringerla a ricorrere alle cure sanitarie. Dopo averla infastidita le chiedeva scusa, le prometteva di non infastidirla più, ma la promessa regolarmente non veniva mantenuta.
Nel settembre di due anni fa, la donna si era rivolta alla polizia, proprio per denunciare la situazione in quell'occasione il questore, con un ammonimento orale, aveva vietato allo di avvicinarsi alla ex compagna e ai luoghi da lei frequentati e quindi di smettere di perseguitarla.
Lei terrorizzata lo ha raggiunto in strada chiedendogli di andarsene e di lasciarla lavorare in pace, ma l’uomo è rimasto lì probabilmente con l'intenzione di attendere che finisse il turno di lavoro. A questo punto la vittima ha chiamato il 113 ed ha raccontato tutto ai poliziotti che sono arrivati ed hanno arrestato lo stalker, accompagnandolo ai domiciliari in attesa dell'udienza di convalida.