Pescara, morto l'imprenditore Rodolfo D'Angelantonio: era pieno di entusiasmo

Rodolfo D'Angelantonio Pescara, morto l'imprenditore Rodolfo D'Angelantonio: era pieno di entusiasmo
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Martedì 28 Aprile 2020, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 12:17

Lutto in Confindustria Abruzzo per la scomparsa di Rodolfo D’Angelantonio, consigliere delegato all’internazionalizzazione. Aveva 71 anni l’imprenditore che si è spento domenica nella sua abitazione di Pescara, circondato dall’affetto della moglie e della figlia, Federica. Rodolfo D’Angelantonio è stato uno dei fondatori e dirigente del gruppo Cobo aud e amministratore della Cobo international East Europe, azienda presente da anni in Romania.
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Era da tempo malato e nonostante i suoi impegni lo portassero spesso fuori regione, costante è stata la sua presenza in Confindustria. Da ricordare in particolare il suo impegno nelle iniziative per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e la collaborazione delle imprese per lo sviluppo del territorio. «Di Rodolfo D’Angelantonio - ricorda Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Chieti Pescara - porterò sempre il ricordo di un uomo di grande spessore professionale e sensibilità: mi colpì quando lo conobbi perché appassionato e dedito al lavoro come pochi. L’entusiasmo con cui ha svolto i suoi incarichi associativi in Confindustria, dedicandosi a diffondere la cultura di impresa presso le giovani generazioni e mettendo in comune la sua esperienza manageriale e nel settore internazionale, aveva contagiato tutti, spiccava per correttezza e trasparenza. Aveva un modo di fare determinato e generoso, con cui riusciva a fare squadra ed entrare in sintonia con tutti».
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Dello stesso avviso anche il direttore dell’associazione degli industriali, Luigi Di Giosaffatte che ricorda: «Rodolfo era un imprenditore di altissime doti umane, che in Confindustria ha portato la sua esperienza ai giovani studenti nella varie edizioni di Impresa in Accademia e StartImpresa e ha lavorato per allargare il mercato a livello globale. Tante volte si presentava nei nostri uffici con prelibatezze culinarie, raccogliendo il nostro sorriso e il nostro apprezzamento per la cultura del buono e ben fatto. Ne sentiremo tutti la mancanza e siamo vicini alla moglie e ai due figli».

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