Ricatto hard ed estorsione al parroco: coppia a processo, coinvolto il figlio

Appuntamento romantico con una 50enne nata in Svizzera: poi in casa è piombato il marito

Ricatto hard ed estorsione al parroco: coppia a processo, coinvolto il figlio
di Giuseppe D'Intino
3 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Maggio 2023, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 16:46

A mettere a fuoco la vicenda del prete sedotto e ricattato saranno oggi i carabinieri di Spoltore, provincia di Pescara, che hanno condotto le indagini. Torna oggi in aula al tribunale di Pescara il processo per estorsione che una famiglia di Montesilvano avrebbe perpetrato nei confronti di un sacerdote 74enne che, all’epoca dei fatti, era parroco di una chiesa di Città Sant’Angelo. Tutto iniziò nel 2014, quando il religioso conobbe una donna, cominciò a frequentarla, aiutandola anche economicamente, e si invaghì di lei. Nel 2016 la donna, 50enne nata in Svizzera, avrebbe quindi ceduto alle esplicite avance del prete, invitandolo a un appuntamento romantico a casa, specificando l’assenza del marito. All’incontro, però, quando i due erano in procinto di spogliarsi, il marito è inaspettatamente rincasato, piombando nella stanza e inscenando una piazzata. L’uomo, 55enne di Pescara, durante il litigio avrebbe minacciato il sacerdote: «Mi ha detto che possedeva una pistola e che l’avrebbe usata contro di me», ha raccontato il sacerdote, difeso dagli avvocati Giovanni e Alfredo Mangia, al pm Fabiana Rapino e ai giudici del collegio.


LA TRAPPOLA
È a questo punto che i ricatti sarebbero cominciati: per anni, con minacce anche tramite un presunto video, l’uomo avrebbe preteso soldi dal prete con l’intenzione di ripagare alcuni debiti. Così, il parroco avrebbe consegnato un totale di circa 750mila euro, che ha racimolato vendendo proprietà e chiedendo soldi in prestito alla banca e ai parrocchiani: gli investigatori ritengono che 500mila euro siano proventi dell’attività illecita. Nel luglio del 2020, il sacerdote si è recato dai carabinieri e, con l’imbarazzo di chi ha fatto voto di castità, ha sporto denuncia. In seguito alla vicenda, inoltre, il religioso ha perso la sua chiesa e, per decisione dell’arcivescovo Tommaso Valentinetti, è ora aiuto-parroco in una chiesa di Pescara. Anche l’arcivescovo sarà chiamato a raccontare la propria versione dei fatti. Oggi, infatti, i giudici ascolteranno la polizia giudiziaria, la quale racconterà quanto scoperto nel corso delle indagini, ma nel prossimo passaggio in aula, il 14 giugno, toccherà ai testimoni fornire ulteriori elementi per delineare quanto accaduto. Sul banco degli imputati non ci sono solamente marito e moglie, entrambi accusati di estorsione, ma anche il loro figlio. Quest’ultimo, 35enne, dovrà rispondere del reato di riciclaggio per aver fatto transitare alcuni assegni del padre sul suo conto.

Secondo la difesa, tuttavia, tra la famiglia e il parroco vi sono sempre stati rapporti cordiali e non vi è stato alcun ricatto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA