Non vogliono pagare la corsa, tassista preso a pugni: due arresti

Non vogliono pagare la corsa, tassista preso a pugni: due arresti
di Patrizia Pennella
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 08:14

«Accompagnaci e senza pagare», e visto che il tassista ha rifiutato hanno iniziato a picchiarlo selvaggiamente. Sono stati la prontezza di un passante e l'intervento immediato del 113 a consentire a Pescara l'arresto di due uomini, italiani, di 49 e 36 anni.

I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì: sono circa le 3,30 di notte quando un uomo, passando davanti alla stazione ferroviaria, nella zona dove ci sono gli stalli per il posteggio dei taxi, vede due persone aggredire un altro uomo. Uno lo tiene alle spalle, l'altro gli riempie il volto di pugni. Il passante chiama la centrale operativa della questura, gli uomini lo notano e cercano di allontanarsi, lui intanto soccorre la persona ferita. Dei due aggressori dà una descrizione precisa e affidabile, tanto che quando gli agenti della volante coordinati dal dirigente Pierpaolo Varrasso arrivano in zona riescono a bloccare due uomini abbastanza rapidamente e a procedere a un primo controllo. Poco distante notano anche un uomo che chiede loro aiuto: ha il viso coperto di sangue e indica un taxi fermo a pochi metri di distanza.

Quando gli agenti si avvicinano il tassista spiega che i due si erano infilati dentro al suo taxi, un po' di tempo prima, e come già avvenuto altre volte in passato, avevano cercato di essere accompagnati a casa, in zona Rancitelli, ma senza pagare la corsa.

Quando l'uomo ha detto di no, il trentaseienne lo avrebbe colpito con alcuni violenti pugni alla testa, mentre il quarantanovenne lo tratteneva tenendogli le spalle. Il tassista ha riconosciuto i due uomini che erano stati bloccati dai poliziotti sottolineando che si trattava di clienti abituali. Ascoltata la ricostruzione dei fatti gli agenti hanno proceduto all'arresto dei due uomini per tentata estorsione aggravata, oltre che per le lesioni. I due uomini dopo le formalità di rito sono stati condotti in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria.
      

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