Una holding con il gotha dell’imprenditoria abruzzese per riqualificare e rilanciare il Museo d’arte moderna Vittoria Colonna nel cuore della città. I nomi coinvolti sono quelli prestigiosi di Ottorino La Rocca, fondatore e presidente della Valagro. Ci sono i Di Vincenzo, i Maresca e i Marramiero, forti dei rispettivi gruppi che garantiscono solidità, capacità gestionale e buone idee. Ad unire questi colossi sarà, anzi è la Fondazione Abruzzo per le Arti, soggetto che ha prodotto l’ambizioso progetto che la giunta comunale si è ritrovata sul tavolo. Il passaggio dalle scartoffie alla realtà del nuovo museo richiederà dai sei mesi a un anno. Molto, anzi tutto dipende dalla macchina burocratica.
«Ci proviamo. Si tratta di una bella operazione per riportare il museo Colonna a nuova vita, trasformandolo in un polo culturale dove ogni arte avrà possibilità di espressione - ha commentato Ottorino La Rocca -. Il 28 aprile abbiamo in programma un incontro per definire il progetto gestionale, mentre quello per la ristrutturazione dell’immobile dell’ex università è già pronto.
A ventilare questa operazione di rilancio per il futuro del Museo Colonna era stato il sindaco Carlo Masci, in occasione del vernissage per la mostra di Giorgio De Chirico al museo Paparella Treccia lo scorso 8 aprile, parlando dell’interessamento di una fondazione.
La Rocca ha anticipato al Messaggero le caratteristiche del Museo Colonna quale futuro motore culturale a Pescara: «L’edificio non ospiterà mostre permanenti ad eccezione delle opere già esposte nelle sale e salvo donazioni particolari. Allo spazio espositivo d’arte saranno associati eventi musicali, ci sarà un auditorium per convegni e sarà anche valorizzata la caffetteria». Insomma, sarà un «contenitore dinamico» per le arti a tutto tondo.
Il resto dipende dall’amministrazione comunale, ente che negli anni ha trascurato il Colonna trasferendovi il Coc, nonostante anni prima la gestione coordinata da Augusto Di Luzio, oggi presidente del Paparella Treccia, avesse trasformato quella struttura in una vetrina importante per l’arte in città.