Movida violenta, ragazzine ubriache accusano il gestore di un locale: «Ci ha molestate»

Movida violenta, ragazzine ubriache accusano il gestore di un locale: «Ci ha molestate»
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Lunedì 24 Aprile 2023, 08:02

Il racconto è confuso, a causa delle condizioni di alterazione delle vittime, e gli accertamenti in corso dettati da comprensibili scrupolo e prudenza. C'è comunque anche un'ipotesi di abusi sessuali nel calderone di aggressioni, risse e violenze che ha portato il questore Luigi Liguori ad annunciare sabato otto Daspo Willy e la chiusura di un locale di Pescara vecchia. È stata la risposta immediata, sul piano delle prevenzione, alla catena di episodi che nel corso dell'ultimo semestre ha misurato non soltanto la pericolosa escalation di alcuni settori della movida, ma soprattutto il coinvolgimento di giovanissimi e minori. E sono state proprio delle ragazzine minorenni, fascia di età 14-17 anni, a raccontare di aver subito approcci sessuali dal gestore di un locale, al termine di una serata in cui, come purtroppo accade usualmente, fu generosamente servito alcol ad avventori al di sotto dei 18 anni. Chiuse le porte al pubblico, all'interno sarebbero rimaste poche persone, tra ultimi avventori e personale, e qui sarebbe avvenuto qualcosa di poco chiaro, su cui sono in corso indagini della Procura della Repubblica.

Si cercano in particolare, attraverso identificazione dei presenti, testimonianze e analisi dei filmati di sicurezza, riscontri a quanto raccontato nell'immediatezza dalle minori, che agli agenti intervenuti per un controllo sono apparse in condizioni di marcata alterazione dovuta all'assunzione di alcol e forse di altro.

E' sicuramente il risvolto più inquietante dello scenario rivelato sabato dal questore, affiancato dal dirigente della divisione anticrimine Gennaro Capasso.

All'ordine di questo e di altri eccessi della movida c'è un vero e proprio business, quello della somministrazione non occasionale di alcolici a minorenni. Un mercato clandestino che emula le dinamiche dello spaccio di stupefacenti, con un tam tam che aggiorna di continuo la mappa dei locali compiacenti e addirittura un sistema di vedette per allertare tempestivamente gestori ed avventori in caso di controlli. La zona di Pescara vecchia, secondo quanto accertato negli ultimi mesi da polizia e altre forze investigative, non è che uno dei terminali del fenomeno, probabilmente il più nevralgico, ma non l'unico.

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