Morto nel sacco a pelo, senza nome l'anziano con il volto sfigurato

Morto nel sacco a pelo, senza nome l'anziano con il volto sfigurato
di Patrizio Iavarone
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Domenica 25 Dicembre 2022, 16:36

Un caso irrisolto? L’uomo senza volto e senza nome è ancora in una cella frigorifera dell’ospedale di Chieti, dove stato trasferito il 30 luglio scorso dopo che il suo cadavere è stato ritrovato lungo la strada che porta a Castrovalva. Avvolto in un lenzuolo, chiuso in un sacco a pelo, nudo e con il volto sfigurato dagli animali selvatici che per una decina di giorni, il tempo presumibilmente trascorso tra la sua morte e il suo ritrovamento, hanno banchettato con i suoi resti. Un giallo rimasto tale dopo quasi cinque mesi e che tale sembra destinato a restare.

L’AUTOPSIA L’autopsia non ha svelato né le cause della morte, né la sua identità e degli esami tossicologici che dovevano essere eseguiti due mesi fa, nulla si è più saputo. Inutili sono state le ricerche tra le persone scomparse, quelle delle anagrafi locali e interregionali e nessun indizio è arrivato dall’esame delle impronte digitali, evidentemente non appartenenti a un pregiudicato. Nulla hanno potuto le improbabili verifiche sulle celle dei telefoni che si sono incrociate a migliaia in quei giorni in quella zona, in pieno fermento turistico in estate, né alcuna segnalazione tra le persone scomparse è arrivata alle forze dell’ordine che sia compatibile con il pur sommario identikit della vittima: anziano, capelli bianchi, di razza caucasica, altezza media. Nessuno lo ha reclamato, neanche per il Natale, che la misteriosa vittima trascorrerà nel gelo dell’anonimato di una cella frigorifera. Non ci sono al momento riscontri sul fatto che si sia trattato di un omicidio: dall’esame autoptico è emerso che il corpo non presentava segni di violenza né esternamente, né internamente; ma è anche vero che l’avanzato stato di decomposizione nel quale lo hanno ritrovato i due turisti canadesi il 30 luglio scorso, non permette di stabilire con precisione se, ad esempio, possa essere stato colpito in testa.
Morto nel sacco a pelo, nessuna ferita sul corpo: oggi l'autopsia

Quasi sicuramente, però, qualcuno lo ha gettato in quel posto: una strada deserta che porta ad una frazione semideserta (con meno di venti abitanti) di Anversa degli Abruzzi, a due passi, però, dal casello autostradale di Cocullo, lungo l’A25 che collega Roma con Pescara.

Porta di ingresso e di fuga ideale per agire con il favore dell’anonimato. Come anonimo è rimasto il cadavere di Castrovalva. Forse finirà archiviato definitivamente il gialle dell’anziano.

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