La morte di Claudio Palma priva la città di Pescara di un personaggio che ha lasciato il segno nella vita culturale. Un uomo erudito e umile, apprezzato come professore, preside, sindacalista, politico e promotore di iniziative. Originario di Gissi, era entrato nel mondo della scuola da supplente negli anni ’60, proprio al liceo classico “D’Annunzio”, la scuola a cui ha legato il suo nome come dirigente dal 1995 al 2005, anno della pensione. I suoi ex studenti al Tito Acerbo, al Da Vinci ed allo Scientifico di Penne, lo ricordano come profondo ed appassionato conoscitore di greco, latino ed italiano, materie che riusciva ad insegnare con forte capacità comunicativa ed illuminazioni strutturali sulle dinamiche storiche.
Tra gli anni ’60 e ‘90, Palma aveva partecipato in modo fattivo alla vita di Pescara come segretario della Cgil scuola, assessore alla cultura nella giunta Collevecchio, consigliere dell’Ente Manifestazioni Pescaresi. Neanche la vita da pensionato aveva fermato la curiosità ed il dinamismo dell’ex dirigente che, a 83 anni, era componente della Giuria dei Saggi del Comune per l’assegnazione il “Ciatté d’oro” e ricopriva la carica di presidente dell’associazione “Alunni del liceo Classico”.
Ieri mattina il sindaco Carlo Masci ha fatto visita alla casa funeraria per rendere l’ultimo saluto all’ex amministratore comunale. Per l’intera giornata rappresentanti delle istituzioni attuali e passate, storici esponenti della sinistra pescarese, l’amico fraterno Nicola Trifuoggi, si sono stretti intorno alla moglie ed alle figlie di Palma. La primogenita Paola lo descrive commossa: «Mio padre era una persona buona, disponibile nei confronti di tutti ed aveva la preziosa capacità di ascoltare. Lo ammiravo anche perché non era una persona venale e mai ha fatto qualcosa per interesse personale. Lascia un vuoto incolmabile». Su Fb, i ricordi di Gianni Melilla: «Ha formato centinaia di giovani ai valori della Costituzione e sono certo che molti lo ricorderanno con affetto e gratitudine», Maurizio Acerbo: «Una persona perbene, seria, corretta e rigorosa», Giovanni Di Iacovo: «E’ stato uno straordinario innovatore nel mondo della scuola e un protagonista assoluto della vita della città oltre ad aver dato un profondo contributo alla politica». I funerali si tengono questa mattina alle 10 nella chiesa di San Giuseppe. Nella bara del compianto dirigente, una sciarpetta dell’Inter, la squadra del cuore, ed il libro “Il cimitero cinese” di Mario Pomilio, ordinato recentemente su internet ma arrivato troppo tardi.
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