Se ne va uno degli ultimi protagonisti della migliore stagione pescarese, gli anni della grande fuga in avanti della città risorta dalla devastazione della seconda guerra mondiale. L’avvocato Giacomo Colacito, 97 anni, è morto ieri sera nella sua abitazione di via Napoli, a Pescara. Chietino di nascita, ma arrivato da bambino in riva all’adriatico, non è stato soltanto una toga di lunghissimo corso, fondatore e titolare di uno dei più affermati studi civilistici, premiato dall’ordine forense nel 2010 per i 60 anni di iscrizione. Giacomo Colacito, più confidenzialmente Mimmo per i suoi tanti amici, era anche uno sportivo appassionato: calciatore in gioventù fino alle soglie del professionismo, abbandonò il pallone per gli studi dedicandosi poi al tennis, allo sci e al nuoto, discipline che ha praticato fino a pochi anni fa, una volta ritiratosi della professione attiva.
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Ma soprattutto, Colacito è stato cittadino attivo, informato e appassionato, non indifferente al richiamo dell’impegno pubblico quando dopo la fine della prima Repubblica anche a livello locale la politica ha dovuto fare appello alla supplenza del civismo.