L’esame autoptico, inoltre, ha escluso scientificamente qualsiasi tipo di lesione precedente o colluttazione. Il corpo della 56enne, che presentava un trauma craniofacciale ed era in una pozza di sangue, era stato trovato in fondo ad una rampa di scale. A lanciare l’allarme era stato un uomo che viveva nel rudere fatiscente, utilizzato come rifugio di fortuna anche dalla donna. Degli accertamenti del caso si sono occupati gli uomini della squadra mobile, diretti da Dante Cosentino. L’esito delle indagini fuga ogni sospetto di more violenta; resta, con tutta la sua evidente drammaticità, il dramma delle centinaia di invisibili che popolano i margini di Pescara.
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