L'indagine, condotta dalla polizia postale e delle comunicazioni per l'Abruzzo di Pescara e coordinata dal pm Roberta D'Avolio della procura distrettuale dell'Aquila, è partita da una segnalazione del Servizio polizia postale e delle comunicazioni attraverso il centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (C.N.C.P.O.) che coordina l'attività di tutti i compartimenti territoriali.
Bisognava identificare un utente che in diverse occasioni aveva effettuato upload di file contenenti immagini a carattere pedopornografico e che poi è risultato essere un uomo residente a Pescara, arrestato oggi con la cugina (madre del bimbo di cinque anni ripreso) a cui è legato sentimentalmente.
In particolare, tra il materiale sequestrato vi sono un video ripreso dal bambino in cui la madre si 'esibisce' e delle immagini in cui si vedrebbe la donna compiere atti sessuali con il bimbo. I due cugini arrestati stamani, entrambi sulla quarantina, sono finiti in carcere, lui a Pescara e lei a Chieti. La donna viveva con il compagno, al momento estraneo ai fatti, e con i figli, che ora si trovano in una struttura protetta.
Le indagini, hanno spiegato in conferenza stampa il dirigente della polizia postale di Pescara, Elisabetta Narciso, e il responsabile della sezione cyber crime, Angelo Mastronardi, sono state piuttosto veloci e sono andate avanti per due settimane. Tutto è partito dalla segnalazione del Cncpo: l'uomo, infatti, aveva caricato del materiale pedopornografico su una piattaforma internet per la condivisione con altri utenti.
Scattata la perquisizione domiciliare, su una chiavetta usb sono stati trovati, oltre a materiale pedopornografico generico, video ed immagini particolari che hanno consentito ai poliziotti di identificare la donna, con cui l'uomo aveva una relazione sentimentale. Di conseguenza sono stati effettuati controlli anche nell'abitazione della donna, luogo in cui era stato girato il filmato in questione, e sono stati trovati il video e le immagini ritraenti il bambino. Il tutto, spiegano alla Polpost, è avvenuto in un «contesto sociale medio-basso».
Proseguono indagini ed accertamenti, anche per capire se ci siano stati altri episodi e per scoprire se siano coinvolte altre persone.
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