Dieci ore in attesa in pronto soccorso di Pescara per un sospetto infarto. E’ la disavventura in cui si è imbattuto un architetto pescarese in pensione che, dopo l’estenuante anticamera, ha deciso di tornare a casa senza essere visitato. Mercoledì scorso Prospero Antonelli ha chiesto ad un amico di essere accompagnato in ospedale dopo aver accusato un malore. Raggiunto il nosocomio, è iniziata l’interminabile esperienza nell’area triage: «Avevo un dolore al petto persistente ed extrasistoli, con la sensazione che il sangue defluisse verso il basso - racconta il malcapitato -. Siamo arrivati al pronto soccorso alle 11. Sono stato sottoposto alla misurazione della pressione e all’elettrocardiogramma ma non ho avuto alcuna diagnosi. Dovevo solo attendere per visita cardiologica e analisi del sangue. Ho aspettato pazientemente, nel primo pomeriggio avevo sete ma, non avendo monete, non potevo comprare una bottiglietta alle macchinette. Eravamo più di 30 persone, non riuscivo a credere che nessuno ci offrisse un po’ d’acqua. Dopo aver postato il mio sfogo su Facebook, sono arrivate delle guardie giurate a dissetarmi, sarà un caso?».
Antonelli contesta il criterio di convocazione dei pazienti: «Avevo un codice giallo, in molti mi passavano avanti con il giallo scuro.
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Sulla vicenda interviene il consigliere comunale Massimiliano Pignoli che a metà agosto ha incontrato i vertici del Santo Spirito e della Asl da quali ha ottenuto l’impegno di un potenziamento del servizio: «Il direttore sanitario Caponetti ed il dirigente Asl Ciamponi mi hanno chiesto di pazientare due settimane per assegnare al Pronto soccorso nuovi cardiologi, geriatri, barellieri, istituire un info-point per i parenti, rivedere i criteri di priorità delle visite. La vicenda di questo signore mi fa dedurre che non sia stato ancora fatto nulla (il piano di rinforzi è avviato, ndr) ma voglio rispettare i tempi stabiliti nella riunione, poi tornerò a bussare alle porte dei responsabili». Diplomatica la risposta della Cgil Funzione Pubblica. Il segretario provinciale di Chieti Carmine Gasbarro afferma: «Indagheremo sul caso per verificare la reale esistenza di emergenze che hanno costretto il paziente a questa lunga attesa. Dieci ore sono tante però ed i tempi vanno comunque abbreviati».