Pescara, incendio nel capannone di ingrosso dei fiori: l'ipotesi del dolo

Pescara, incendio nel capannone di ingrosso dei fiori: l'ipotesi del dolo
di Alessandra Di Filippo
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Lunedì 1 Marzo 2021, 11:28

Paura sabato sera a Pescara, in via Salara Vecchia per un incendio divampato all'interno dell'ingrosso di fiori e piante Emilflora. Distrutti dalle fiamme, due furgoni, due celle frigorifere e materiale vario per il confezionamento della merce. Danni ancora da quantificare con precisione, ma che ammontano comunque a decine di migliaia di euro.

Sull'episodio sono state avviate indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Pescara, coordinati dal capitano Antonio Di Mauro. Non ancora del tutto chiara la causa del rogo. Non si esclude un corto circuito partito da uno dei frigoriferi, in cui vengono conservati i fiori provenienti per lo più dall'Olanda e dalla Campania e l'altra sera vuoti in quanto il nuovo carico era atteso per questa settimana, ma neppure il dolo. Non si esclude, insomma, che dietro l'incendio ci sia la mano di qualcuno.

Per vederci chiaro e cercare elementi utili, i carabinieri stanno acquisendo e pian piano visionando le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nel capannone e nei dintorni. Nella giornata di ieri, un sopralluogo approfondito è stato effettuato dai tecnici dei vigili del fuoco proprio per cercare di capire se effettivamente possa trattarsi di un corto circuito o invece di tutt'altro.

L'allarme è scattato poco dopo le 21.30 quando al 115 è arrivata la segnalazione di un residente della zona preoccupato per il fumo e il fuoco che si stavano sprigionando dalla struttura in cemento ad un piano che ospita la ditta di fiori. Una volta sul posto, squadre e mezzi dei vigili del comando provinciale hanno lavorato per tre ore per spegnere l'incendio e mettere in sicurezza lo stabile realizzato, stando a quanto riferito dal titolare Guerino Di Cintio, nel 2009 e successivamente dato in affitto alla Emilflora. Ieri mattina, appena saputo del rogo, si è precipitato sul posto per rendersi conto di persona di quanto accaduto e dei danni alla sua struttura, completamente annerita. Struttura, dotata a suo dire di regolare assicurazione, che anni fa aveva pensato anche di completare, costruendo nel piano superiore degli appartamenti.

Voleva realizzarne una palazzina. «Alla luce di quello che è avvenuto l'altra sera – sottolinea – forse è stato meglio non aver fatto più nulla. Ora aspetto solo di sapere dai vigili e dai carabinieri cosa sia successo».

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