Incendi, la pineta Dannunziana di Pescara devastata: le fiamme partite da un canneto

Incendi, la pineta Dannunziana di Pescara devastata: le fiamme partite da un canneto
di Patrizia Pennella
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Lunedì 2 Agosto 2021, 07:49

L'inferno è fatto di fumo e di sabbia, alzati dal vento e mescolati in un odore acre e soffocante. L'inferno è a Pescara Sud, nel tratto che si appoggia sul polmone verde più ricco che c'è, la Pineta Dannunziana. Le fiamme hanno aggredito la riserva nel primo pomeriggio, partendo da un canneto al Villaggio Alcyone: saranno i Vigili del Fuoco a ricostruire con certezza i passaggi di un pomeriggio di terrore che ha devastato una parte del patrimonio naturalistico identitario della città.

Una devastazione che già dal mattino aveva colpito centri delle aree interne come Bolognano. Alla Pineta il fuoco è arrivato nella tarda mattinata, spinto dal vento di terra teso e bollente, ha attecchito immediatamente e ha aperto le porte dell'inferno: alcune scintille sono state portate fino al mare e hanno aggredito le palme di tre lidi del lungomare Sud. Chi dalle case era scappato verso il mare si è ritrovato in una specie di morsa: gli stabilimenti hanno iniziato ad evacuare i clienti, chiedendo a tutti di lasciare immediatamente la spiaggia.

Con un territorio provinciale letteralmente assediato dalle fiamme, la prima difficoltà è stata reperire uomini e mezzi per intervenire: accanto alle squadre di terra dei Vigili del Fuoco hanno iniziato a lavorare due elicotteri, ma nonostante la vicinanza al mare non sono riusciti ad evitare che le fiamme si propagassero sempre di più arrivando a lambire e, in qualche caso, a colpire anche singole abitazioni private. La zona in cui le fiamme erano più intense è stata cinturata dalle forze dell'ordine: Carabinieri, Carabinieri forestali, Polizia, Guardia di Finanza e Polizia municipale sostenuti dai volontari di protezione civile hanno stretto un cordone che ha consentito un deflusso ordinato.

Sono state evacuate abitazioni private e la casa di riposo di via Paolo De Cecco: due delle suore ospiti sono tra le persone leggermente intossicate che hanno dovuto far ricorso alle cure dei medici. Una trentina in tutto le persone trattate, almeno da un primo bilancio, tra cui una bambina di due anni. Le strade che circondano il polmone verde erano un tappeto di aghi di pino secchi: i cittadini hanno iniziato a mettere in sicurezza le case, cercando di bagnare le aiuole arse e l'asfalto che si andava scaldando.

A rischio anche i giardini privati: una quantità indicibile le richieste di soccorso di persone che si sono ritrovate, soprattutto lungo la Riviera Sud e nelle vie parallele, con principi d'incendio sull'erba di casa. Dai garage sono venute fuori pompe da giardino, enormi bacinelle, secchi di ogni misura e bottiglie utilizzati per spegnere e bagnare; un gruppo di ragazzi ha utilizzato i secchielli da ghiaccio per le birre: nessun contenitore è andato sprecato in una gara di solidarietà.

Tra i volontari anche l'ex calciatore del Pescara Michele Gelsi, che abita in zona. Poi l'incendio ha iniziato ad aggredire la zona di San Silvestro dove è stato evacuato il monastero del Carmelo. Le persone, impaurite, si sono riversate in strada a centinaia. Il Comune ha aperto il Coc in più è stato predisposto un posto medico avanzato al PalaBecci, dove sono arrivate circa duecento persone, calate a venti nel corso della serata. Molti hanno anche raggiunto il pronto soccorso autonomamente. Quindici i focolai in città. Per spegnere le fiamme nella Riserva dannunziana è arrivato un Canadair. La preoccupazione maggiore c'era per la notte: i mezzi non possono volare e il controllo è affidato alle sole squadre di terra. Alle 15 il Prefetto Giancarlo Di Vincenzo ha aperto il Centro coordinamento soccorsi poi attivo per tutta la notte. Alle riunioni ha partecipato anche il Presidente della Regione Marco Marsilio. Il sindaco Carlo Masci, il vice Gianni Santilli e il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri sono stati nel pomeriggio in zona Pineta per verificare la situazione "Un danno incalcolabile - ha detto Masci - che ha coinvolto soprattutto il comparto 5, quello di riserva integrale, sul quale non è possibile intervenire per il vincolo: il sottobosco di quest'area è quello che ha avuto più problemi". Proprio lì una struttura privata è stata letteralmente divorata dalle fiamme. In provincia, un grosso incendio a Farindola ha provocato l'evacuazione di 31 persone e un ristorante, in serata sono arrivati gli alpini del Battaglione Vicenza del 9^ reggimento. Incendi sono in corso anche a Penne, Bolognano, Caramanico, Città Sant'Angelo, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Montesilvano Alanno e Popoli.

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