Pescara, H&M lascia corso Vittorio Emanuele

L'insegna di H&M ancora per poco sul Palaferri di corso Vittorio Emanuele a Pescara (Foto Fabio Urbini)
di Paolo Vercesi
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Lunedì 25 Aprile 2022, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 16:51

Corso Vittorio Emanuele perde la prestigiosa insegna di H&M. A dare la notizia con un post su Facebook è stato David Piperno, titolare di 18 metri quadri, negozio di abbigliamento di tendenza in via Trento: «Ho appena saputo che a breve la catena H&M chiuderà il punto vendita di Pescara per spostarsi all’Iper di Città Sant’Angelo. Questa notizia dimostra quanto sia caduta in basso commercialmente la nostra città» ha scritto, esortando sindaco, amministrazione, Camera di commercio e università a una visione di lungo periodo: «Pescara non ha industrie o turismo, Pescara vive di commercio e se finisce anche quello sono c... amari per tutti» è la sintesi.

E' vero che il marchio svedese H&M lascerà il PalaFerri di corso Vittorio Emanuele, ma è altrettanto vero che sarà sostituito da un’altra insegna importante. A confermarlo è Simonetta Ferri, figlia dell’indimenticato imprenditore pescarese Gilberto: «H&M lascerà i nostri locali dal prossimo giugno e per agosto o settembre avremo già un nuovo inquilino». La riservatezza impone il silenzio sull’insegna in arrivo, con una certezza: non sarà Trony, ipotesi che circolava e che è stata smentita.

Ma è sul calo di appeal commerciale di corso Vittorio Emanuele che il post di Piperno ha aperto un’interessante discussione. D’obbligo una premessa: H&M lascia il PalaFerri in per ragioni riconducibili più alla pandemia e dunque alle ripercussioni devastanti del Covid sul commercio, che non alla trascuratezza della principale arteria stradale e commerciale cittadina. Ciò detto, le critiche e le lamentele dei commercianti non si fermano: «Vediamo una Pescara spenta, desertificata dal caro parcheggi che scoraggia i visitatori a venire in centro e che anzi li spinge verso i centri commerciali - commenta Marina Dolci, presidente di Confesercenti Pescara -. Scelte del genere spostano tanto nel commercio e spaventa l’idea che a viale Marconi, cancellati posti auto, i negozi abbiano perso la metà del fatturato. Significa - continua Marina Dolci - che lavorano solo con il vicinato e non con i clienti di passaggio: quelli cioè che garantiscono ancora un po’ di vitalità commerciale a via Fabrizi grazie alla tolleranza per le auto in sosta in doppia fila».

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