Fisco, tremila ricorsi pendenti in Abruzzo, il senatore D'Alfonso: «Riforma decisiva»

Fisco, tremila ricorsi pendenti in Abruzzo, il senatore D'Alfonso: «Riforma decisiva»
di Rosalba Emiliozzi
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Domenica 7 Agosto 2022, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 13:37

Una riforma epocale entra per cambiare anche il passo della giustizia tributaria abruzzese dove ci sono, a fine 2021, quasi tremila ricorsi pendenti: 2.057 nelle quattro Commissioni tributarie provinciali e 939 in quella regionale. «Una rivoluzione attesa da 30 anni» la chiama il senatore Pd, Luciano D’Alfonso, presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato e relatore del provvedimento di riforma, appena approvata in Senato. C’è molta attesa anche nella nostra regione: le nuove disposizioni avranno l’effetto di snellire i procedimenti e di risolvere più velocemente i contenziosi tra i contribuenti abruzzesi e l’Erario. L’introduzione della mediazione, del bollino di affidabilità fiscale, della responsabilità del funzionario “pigro” sono stati accolti con favore.


Cosa cambia? «Intanto arriva il giudice tributario a tempo pieno, e non più a prestito, specializzato, autonomo e indipendente - spiega D’Alfonso - ne saranno assunti 567 e potranno stare in servizio fino a 74 anni. I primi concorsi sono a dicembre, aperti anche ai laureati in Economia». L’organico andrà a regime in due anni e terrà conto anche dei giudici tributari attualmente presenti: l’Abruzzo può contare su 44 giudici tributari nelle Ctp e altri 22 nell’organismo regionale, impegnati a trattare un volume di controversie pari a 175 milioni nelle Cpt e altri 98 in commissione regionale.

Con la riforma, le attuali Commissioni tributarie saranno sostituite dalle Corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado. Ed è in queste aule che il contribuente toccherà con mano la vera rivoluzione. Intanto entrerà l’istituto della prova testimoniale, che prima non c’era nel processo tributario, «a garanzia di un confronto paritario tra l’Amministrazione e il contribuente che fa fatto ricorso», spiega D’Alfonso. Poi lo spostamento dell’onore della prova dal contribuente all’amministrazione finanziaria. E ancora l’appellabilità delle sentenze del giudice monocratico per i contenziosi fino a 3mila euro, l’assegnazione del “bollino blu” al contribuente virtuoso e permetterà di non pagare la garanzia fideiussoria.

E per limitare il contenzioso, sono stati introdotti il reclamo e la mediazione, «con la novità della norma che se il funzionario dell’Agenzia delle Entrate non valorizza le situazioni di fatto e di diritto descritti dal contribuente nell’istanza, e poi il ricorrente ottiene ragione davanti al giudice di primo grado, scatta la responsabilità contabile ed erariale del funzionario pigro», spiega D’Alfonso. Tra le novità c’è anche un appeal in più per chi tra le aziende internazionali sta cercando in questo periodo di investire in Abruzzo. «Si abbassa la soglia reddituale da 20 a 15 milioni, per consentire all’imprenditore estero che investe in Italia di interpellare il Fisco italiano per conoscere prima e con certezza i suoi diritti e i suoi doveri tributari».

Martedì prossimo il passaggio alla Camera per il via libera finale. «Una riforma di struttura, contemplata nel patto sottoscritto con l’Europa per le risorse del Pnrr, dovevamo farla, ma volevamo anche farla» dice il senatore che fa sapere, inoltre, di voler mettere a disposizione la sua Officina a Pescara, in via dei Marrucini, «per qualsiasi iniziativa aperta al pubblico», come scritto nel regolamento all’entrata.

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