Coronavirus, a Pescara e Montesilvano una Pasqua di lacrime: ora l'ospedale Covid-19

La casa di riposo a Montesilvano
di Alessandra Di Filippo
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Martedì 14 Aprile 2020, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 15:02

Nel Pescarese si continua a morire per Covid e anche tanto. Solo nella giornata di ieri, quella di Pasquetta, si sono registrati nove decessi, più un decimo di cui si attende l'esito del tampone. Cinque delle persone decedute erano di Montesilvano. Fra loro: un 56enne e un 66enne.

Il primo Gesidio Polisini lavorava per la ditta Barberini; il secondo: Tommaso Di Loreto era un noto dentista, conosciutissimo anche negli ambienti sportivi. Era il presidente del Centrostorico Montesilvano calcio a5, una squadra che ultimamente aveva raggiunto grandi risultati anche nel femminile, arrivando in serie A2.

Nella cittadina adriatica hanno perso la vita anche due 80enni, per uno dei quali si attende l'esito del tampone, e una 95enne, ospite della casa di riposo Volto Santo di via Marinelli.

Nella struttura assistenziale si tratta del secondo decesso in pochissimi giorni per Covid. Della vicenda si sta interessando l'amministrazione comunale con il sindaco De Martinis; tutti gli anziani e gli operatori sono stati sottoposti a tampone, oggi dovrebbero essere comunicati i risultati.

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Sempre ieri, morto per Covid un ultraottantenne di Penne: Rocco Leone, ospite invece della casa di riposo Acerbo di Loreto Aprutino, sgomberata a fine marzo dopo che al suo interno erano stati accertati diversi casi positivi fra gli anziani. Quattro di loro sono morti la settimana scorsa.

Gli altri decessi delle ultime ore riguardano ancora un ultraottantenne di Penne; un 72enne di Loreto Aprutino; una 82enne di Cappelle sul Tavo. Un morto per Covid, il primo, piange anche Farindola. Insomma, una strage in quello che doveva essere un giorno per tutti di festa. Ieri, fra Pescara e provincia si sono registrati 40 casi positivi in più per un totale di 929.

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Salgono leggermente i ricoveri in terapia sub intensiva rispetto agli ultimi giorni, arrivati a 124 fra il Santo Spirito e il San Massimo di Penne; 22 invece quelli in terapia intensiva. A quota 581 le persone in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte della Asl.

Il numero dei contagi resta quindi alto. E' di ieri l'annuncio della Regione della firma da parte del governatore Marco Marsilio del decreto per far partire subito il progetto dell'ospedale Covid di Pescara attraverso una gara lampo.

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E' già partita la procedura per l'individuazione dell'operatore economico che lo realizzerà con il termine ultimo per la presentazione delle offerte fissato per domani alle ore 17,30, subito dopo, alle 18, inizierà l'apertura delle buste che andrà ad oltranza, fino alla consegna del cantiere che avverrà giovedì mattina. In 14 giorni dovrebbero essere disponibili i primi posti letto.

"La realizzazione dell'ospedale – sottolinea Marsilio - rappresenta un passaggio importante per garantire le cure necessarie ai cittadini abruzzesi e superare insieme questo momento difficile".

Sarà realizzato, come annunciato nei giorni scorsi, nella palazzina rossa ex Ivap, per anni sede del reparto materno-infantile, e sarà dotato di 214 posti letto complessivi, di cui 174 destinati alla degenza dei pazienti affetti da coronavirus, da distribuire su tre livelli, dal quarto al sesto piano, e 40 posti in Terapia Intensiva, localizzati al settimo piano dell'edificio. Avrà un'ampiezza complessiva di oltre 3 mila metri quadrati.

L'opera costerà 11 milioni di euro come conferma il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, tra i principali fautori dell'iniziativa.

“In brevissimo tempo – fa presente - abbiamo compiuto l'impresa, chiudendo una procedura tanto complessa e delicata, considerato che l'incarico del presidente Marsilio allo svolgimento della procedura è stato formalizzato nella serata di sabato Santo e che il termine stabilito per la presentazione delle offerte è mercoledì 15, alle ore 17.30”.

Per i lavori arriveranno 7 milioni di euro dallo Stato.

Secondo il capogruppo di Fratelli d'Italia, Guerino Testa la struttura diventerà il “piccolo Spallanzani d'Abruzzo”. “Ricordo – osserva - come il palazzo rosso sia stato sottoutilizzato per troppi anni, solo un paio di piani infatti furono resi operativi per cui ci sono tutti gli estremi per poterla definire una ennesima incompiuta.

Quella di Marsilio è, senza timore di smentita, la prima classe politica che ha deciso di agire su una struttura strategica, in un'area adiacente l'ospedale civile, dotando la Asl di un'opera che rimarrà anche dopo l'emergenza”.

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