Partono dalla Campania, normalmente in solitaria, ma chi conosce il fenomeno sa che normalmente fanno parte di gruppi organizzati. In Abruzzo arrivano per depredare i fiumi dalle anguille: pesca proibita, proibitissima. Negli ultimi sette giorni sono due le persone sorprese lungo il fiume Pescara, ben fornite di attrezzature per la pesca di frodo, dalle pattuglie della Guardia civile ambientale, diretta da Luigi Di Benedetto. I volontari effettuano controlli lungo i corsi d'acqua, hanno le funzioni di pubblico ufficiale e potere sanzionatorio.
Nel pomeriggio di giovedì stavano lavorando sulla sponda del Pescara, a Santa Teresa di Spoltore nel tratto di fiume che si trova all'altezza del Dollaro e del Mall: c'è una strada che scende dritta verso il corso d'acqua. Lì hanno intercettato un uomo della provincia di Napoli che aveva con sé una buona quantità di maciacche, le esche che si usano in ambiente fluviale, ombrellini, una roncola ed altre attrezzature che normalmente vengono utilizzate per la pesca delle anguille. Si tratta di una persona che in passato è stata sorpresa in analoghe attività: in provincia di Pescara è arrivato da Acerra, esattamente come un altro uomo che la Guardia civile ambientale ha sorpreso in zona qualche giorno fa.
Secondo i primi accertamenti i due farebbero parte di uno stesso gruppo di bracconieri.