Pescara, acquistava la droga in ambulanza: raffica di arresti

Pescara, acquistava la droga in ambulanza: raffica di arresti
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Mercoledì 27 Maggio 2020, 11:34
Un duro colpo al traffico di sostanze stupefacenti è stato inflitto nella giornata odierna dalla Polizia di Stato. La Questura di Pescara, in collaborazione con quella di Napoli, ha infatti eseguito una serie di misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale nei confronti di 13 soggetti, italiani e stranieri, gravemente indiziati di essere dediti ad un’intensa attività di spaccio di droga. Tra i vari episodi contestati, anche un acquisto di droga in ambulanza.

Le indagini hanno preso le mosse nell’ottobre del 2018, a seguito dell’arresto di un 21enne nigeriano, O.H., trovato in possesso di 2 chili di marijuana presso il capolinea dei pullman in Piazza della Repubblica, dove era giunto a bordo di un autobus proveniente da Roma. Gli agenti della Squadra Mobile, analizzando i contatti telefonici dell’uomo, risalivano alla persona cui quel carico di droga era destinato, tale C.A., 25 anni, originario del Gambia e residente a Montesilvano, con precedenti in materia di stupefacenti. I poliziotti scoprivano altresì che il 21enne nigeriano, da luglio ad ottobre, aveva fatto altri sette viaggi “sospetti” da Roma a Pescara.

Venivano pertanto attivati servizi di intercettazione telefonica sulle utenze in uso al gambiano che, affiancati da ripetuti servizi di pedinamento, consentivano di appurare come il gambiano, conosciuto con il soprannome di “Aladino”, fosse dedito ad una intensissima attività di spaccio al minuto di marijuana ed hashish, che era solito vendere ai suoi clienti dando loro appuntamento nei pressi della pineta di Montesilvano o di uno dei tanti stabilimenti balneari di quella zona.

Nell’ordinanza che ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere, al gambiano C.A. vengono contestate ben 13 imputazioni di spaccio, frutto degli accertamenti degli agenti della sezione antidroga della Squadra Mobile di Pescara, che nel corso della lunga e complessa attività d’indagine hanno fermato diversi clienti che avevano appena comprato droga da “Aladino”, sequestrando lo stupefacente e procedendo alla loro segnalazione in Prefettura in quanto assuntori. Altri clienti, convocati successivamente in Questura, hanno ammesso di aver acquistato dal gambiano, anche in più di un occasione, dosi di “fumo” o di “erba”.

Peraltro, tenendo sotto osservazione “Aladino”, nel dicembre del 2018, i poliziotti avevano tratto in arresto un cittadino nigeriano sospettato di rifornirsi da quest’ultimo. L’uomo, O.I.S., 25 anni, veniva sorpreso mentre cedeva dello stupefacente ad un giovane senegalese; nella circostanza erano stati sequestrati circa 20 grammi di marijuana. Esaminando i contatti di “Aladino” si risaliva a C.A., 37 anni, di origine campana ma residente a Chieti Scalo, dedito al traffico di cocaina ed hashish nelle province di Chieti e Pescara; la sostanza stupefacente veniva dal predetto reperita anche nella città di Napoli.

Indagando su un altro indagato, la sezione antidroga della Squadra Mobile pescarese apriva un altro fronte d’indagine, che coinvolgeva F.G., nato in Belgio 32 anni fa e suo padre F.A., 58 anni, anch’egli originario del Belgio ma da anni residente con il figlio a Cappelle sul Tavo, in provincia di Pescara.

I ripetuti servizi di osservazione svolti dalla polizia giudiziaria a Cappelle sul Tavo e le intercettazioni telefoniche attivate sulle loro utenze facevano emergere come i predetti, avvalendosi anche della collaborazione di una loro parente, F.L., 41 anni, nata in Belgio, loro convivente nella casa di Cappelle sul Tavo e finita agli arresti domiciliari, utilizzassero la loro abitazione come punto di riferimento logistico per l’attività di spaccio al minuto di marijuana e cocaina. Utilizzando un linguaggio convenzionale (per indicare la droga si parlava di “birra”, “accendini”, “lampadine”) intrattenevano rapporti con numerosi clienti, i quali erano soliti recarsi a Cappelle sul Tavo per rifornirsi della dose quotidiana.

La Squadra Mobile, appostata nei paraggi, aveva avuto modo di riscontrare dette compravendite di stupefacente, segnalando gli assuntori alla Prefettura in quanto dediti al consumo di droga. In un occasione i poliziotti avevano fermato anche un 50enne, alla guida di un’ambulanza, che aveva appena acquistato una dose di cocaina. Diversi clienti, al termine dell’indagine, negli uffici della Questura confermavano i rapporti con il citato nucleo familiare ed i frequenti acquisti di droga fatti presso la loro abitazione.


L’attività di indagine consentiva, inoltre, di individuare un ulteriore fornitore del nucleo familiare di Cappelle sul Tavo, il cittadino albanese T.R., 34enne residente a Montesilvano, cui padre e figlio si rivolgevano per acquistare la cocaina da smerciare successivamente al dettaglio. L’albanese veniva arrestato dagli agenti della mobile il 16 aprile 2019, proprio nei pressi dell’abitazione di padre e figlio, dove lo straniero si era recato per consegnare una partita di droga. A seguito di perquisizione i poliziotti lo trovavano in possesso di oltre 50 grammi di cocaina. Altri 50 grammi della medesima sostanza erano stati poi rinvenuti nella sua abitazione di Montesilvano.

Nei confronti dell’albanese il G.I.P. ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere.




Nell’ambito dell’operazione è finita agli arresti domiciliari anche P.D., nata a Pescara 31 anni orsono. La donna è accusata di essersi rifornita in più occasioni da S.A. di svariati quantitativi di cocaina, che avrebbe poi venduto a sua volta a terzi, come quando fu sorpresa, il 22 marzo dello scorso anno, dai poliziotti della questura di Pescara con quasi 10 grammi di cocaina, subito dopo aver ceduto ad un suo conoscente un grammo della medesima sostanza.




Oltre ai 13 soggetti destinatari dei provvedimenti restrittivi disposti dall’Autorità Giudiziaria, l’indagine della Procura di Pescara vede indagati, sempre per la violazione della normativa sulle sostanze stupefacenti, altri 3 soggetti, nei cui confronti è stato emesso avviso di conclusione delle indagini preliminari.




Nel corso della perquisizione eseguita questa mattina presso l’abitazione di Via Pignatara di Cappelle sul Tavo, cui hanno preso parte anche unità cinofile antidroga in forza all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, sono stati sequestrati otto involucri contenenti un totale di 4 grammi di cocaina di cui F.G. e F.A. tentavano di disfarsi, scaricandoli nel wc, nonché 4 involucri contenenti gr.13,6 di marijuana, oltre a un bilancino di precisione.

Pertanto si è proceduto, con ulteriore comunicazione di reato, a segnalare all’A.G. i predetti per la detenzione ai fini di spaccio, di tale quantitativo di droga.














 
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