Batterio nell’acqua dei rubinetti con 200 casi di gastroenterite: indagine del Nas

Batterio nell’acqua dei rubinetti con 200 casi di gastroenterite: indagine del Nas
3 Minuti di Lettura
Domenica 17 Ottobre 2021, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 11:09

I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni di Pescara hanno aperto un’indagine sulla vicenda degli oltre duecento casi di gastroenterite che, negli ultimi dieci giorni, sono stati registrati a San Valentino in Abruzzo Citeriore. La causa è da attribuire, secondo tutti gli accertamenti effettuati, alla presenza di batteri nell’acqua. La Asl ha già avviato, nei giorni scorsi e dopo l’insorgenza dei primi casi, un’indagine epidemiologica, dalla quale attingeranno anche i carabinieri. Verifiche sono in corso negli uffici del comune di San Valentino, gestore dell’acquedotto dell’Orfento, che alimenta i rubinetti della zona. Dalle analisi eseguite dalla Asl di Pescara è emersa la presenza di batteri coliformi e del batterio termoresistente Clostridium perfringens nell’acqua della condotta, mentre dalle coprocolture eseguite a campione sui pazienti è emersa la presenza di Escherichia Coli Entero-Patogeno (Epec).

Batterio nell'acqua, centinaia di gastroenteriti in Abruzzo. «Vietato bere dal rubinetto, non è potabile»
Le infezioni gastrointestinali hanno colpito più del 10% della popolazione. Alcuni casi si sono verificati anche a Scafa, nell’area al confine con il territorio di San Valentino. Proprio ieri anche l’Arta aveva confermato la presenza del Clostridium perfringens, escludendo contestualmente quella della salmonella. «Le cause dell’infezione - ha affermato il direttore generale dell’Arta, Maurizio Dionisio - possono essere molteplici ma la presenza di spore di Clostridium perfringens suggerisce che i processi di trattamento e di disinfezione potrebbero essere stati deficitari o compromessi, oppure che ci sia stata una ricontaminazione dell’acqua trattata».

Il Clostridium perfringens è un batterio termoresistente, per cui anche l’indicazione di non utilizzare l’acqua potabile se non preventivamente bollita, che è normalmente il primo presidio di sicurezza applicato, si è rivelata inutile. Per questo è stato necessario, anche attraverso la protezione civile, provvedere a un rifornimento dell’acqua in paese con autobotti. L’Aca, da parte sua, ha autorizzato il Comune di San Valentino a prelevare temporaneamente un minimo quantitativo di acqua dal serbatoio di Canna Fischie, in modo da poter provvedere a rialimentare gran parte delle utenze.

Infezioni gastrointestinali, almeno 200 casi a San Valentino (Pescara): dopo malori, febbre e dissenteria le analisi Asl

© RIPRODUZIONE RISERVATA