I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni di Pescara hanno aperto un’indagine sulla vicenda degli oltre duecento casi di gastroenterite che, negli ultimi dieci giorni, sono stati registrati a San Valentino in Abruzzo Citeriore. La causa è da attribuire, secondo tutti gli accertamenti effettuati, alla presenza di batteri nell’acqua. La Asl ha già avviato, nei giorni scorsi e dopo l’insorgenza dei primi casi, un’indagine epidemiologica, dalla quale attingeranno anche i carabinieri. Verifiche sono in corso negli uffici del comune di San Valentino, gestore dell’acquedotto dell’Orfento, che alimenta i rubinetti della zona. Dalle analisi eseguite dalla Asl di Pescara è emersa la presenza di batteri coliformi e del batterio termoresistente Clostridium perfringens nell’acqua della condotta, mentre dalle coprocolture eseguite a campione sui pazienti è emersa la presenza di Escherichia Coli Entero-Patogeno (Epec).
Batterio nell'acqua, centinaia di gastroenteriti in Abruzzo. «Vietato bere dal rubinetto, non è potabile»
Le infezioni gastrointestinali hanno colpito più del 10% della popolazione. Alcuni casi si sono verificati anche a Scafa, nell’area al confine con il territorio di San Valentino. Proprio ieri anche l’Arta aveva confermato la presenza del Clostridium perfringens, escludendo contestualmente quella della salmonella. «Le cause dell’infezione - ha affermato il direttore generale dell’Arta, Maurizio Dionisio - possono essere molteplici ma la presenza di spore di Clostridium perfringens suggerisce che i processi di trattamento e di disinfezione potrebbero essere stati deficitari o compromessi, oppure che ci sia stata una ricontaminazione dell’acqua trattata».
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