E' stato arrestato dai carabinieri ed è finito dritto in carcere l’uomo, un 36enne pescarese, già noto alle forze dell’ordine, che all'alba dell’8 gennaio aveva chiamato il 112, annunciando che di lì a poco due persone con tre pistole avrebbero rapinato un ufficio postale della città. Di una in particolare aveva fornito nome e cognome. Poi aveva riagganciato. Dagli immediati accertamenti condotti dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Pescara, diretti dal capitano Antonio Di Mauro, non solo si era scoperto che la notizia era infondata, ma che l’autore di quella chiamata aveva inventato tutto per mettere nei guai il rivale in amore. Per il 36enne, rintracciato all'istante, era scattata la denuncia per procurato allarme.
Essendo l’uomo sottoposto, per altri fatti, ad una misura con obblighi ben precisi, i carabinieri hanno chiesto alla procura l’aggravamento di questa misura, che è stata subito accolta e ieri mattina eseguita. Poco dopo la telefonata, i militari si erano presentati a casa sua. Inizialmente non si era mostrato molto collaborativo, poi di fronte all'evidenza, era stato costretto ad ammettere che aveva inventato tutto, spiegando di aver escogitato la storia della rapina alle poste per fatti privati, d’amore.