I profughi ucraini lasciano gli alberghi, commozione all’hotel Amico: «Ormai siamo una famiglia»

L'albergatrice Annalisa Monti: «Eravamo disposti anche a ospitare la famiglia Predatko a nostre spese, ma avrebbero perduto lo stato di rifugiati e non hanno potuto accettare»

I profughi ucraini lasciano gli alberghi, commozione all hotel Amico: «Ormai siamo una famiglia»
di Mila Cantagallo
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Sabato 18 Marzo 2023, 11:01

È stato il momento più temuto e combattuto da quando, nel marzo 2022, 40 ucraini sono entrati nell’ Hotel Amico di Marina di Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara. Il programma di emergenza della Protezione civile ha assegnato a mamme, bambini e pochi uomini in fuga dalla guerra un luogo diventato col tempo una vera casa dove i proprietari hanno donato calore ed attenzioni in un’atmosfera familiare. Annalisa Monti e suo padre Luigi, con quegli ospiti che all’inizio non erano in grado di pronunciare neanche una parola in italiano, hanno formato una squadra così compatta da non volersi separare nemmeno dopo l’interruzione del programma di ospitalità alberghiera e la disposizione del trasferimento dei rifugiati in strutture di accoglienza diffusa. All’ Hotel Amico hanno tentato ogni strada per poter assicurare ancora agli sfortunati “clienti” scappati dagli orrori del conflitto Russia-Ucraina tutti i comfort possibili. Ma la legge, anzi il decreto, è uguale per tutti. Da ieri i rifugiati hanno iniziato a preparare le valige per raggiungere le destinazioni di Pineto e Roseto. Tra i partenti, anche Volodymyr Predatko, l’artista 81enne che aveva lanciato vari appelli chiedendo un trattamento umano per la sua condizione di malato oncologico. Lunedì il pittore-poeta si insedierà, insieme alla famiglia, in un due stanze nell’ex albergo Mare blu di Pineto dove avrà eccezionalmente un piccolo angolo cottura.


In lacrime, Annalisa Monti ammette aver dovuto, suo malgrado, arrendersi alle nuove direttive: «Eravamo disposti anche ad ospitare la famiglia Predatko a nostre spese - dice - ma avrebbero perduto lo stato di rifugiati e non hanno potuto accettare». L’imprenditrice stringe tra le mani la lettera che gli ucraini le hanno consegnato ieri, densa di parole di affetto e gratitutine: «Salutiamo persone educate e di grande dignità - continua - loro abbiamo condiviso i dolori della guerra e le piccole gioie di una rinascita in un ambiente amico. Ora siamo preoccupati per il loro futuro, dormiranno bene, mangeranno abbastanza? Noi continueremo a seguirli e ci saremo nel momento del bisogno». Aumentano intanto gli aiuti per gli ucraini in Abruzzo. La fondazione Cassa depositi e Prestiti ha indetto un bando rivolto a enti no profit ed imprese sociali per le attività di accoglienza ed assistenza, mettendo a disposizione una somma di 500.000 euro, le domande devono essere inoltrate entro il 17 aprile. L’Anci Abruzzo ha diffuso l’avviso a tutti i Comuni della Regione. Il presidente Massimo Luciani evidenzia: «Cinquecento mila euro da distribuire in tutta Italia non faranno piovere grandi somme sull’Abruzzo, si tratta di fondi aggiuntivi rispetto ai 40 milioni di euro erogati dal Governo per il biennio 2022- 2023. Sono comunque risorse utili da impiegare in attività ludiche per i bambini, servizi assistenziali che rafforzino l’accoglienza già in atto. Da noi alcuni paesi che si stanno adoperando molto in favore degli ucraini e sicuramente sapranno cogliere questa opportunità».
 

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