È stato il momento più temuto e combattuto da quando, nel marzo 2022, 40 ucraini sono entrati nell’ Hotel Amico di Marina di Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara. Il programma di emergenza della Protezione civile ha assegnato a mamme, bambini e pochi uomini in fuga dalla guerra un luogo diventato col tempo una vera casa dove i proprietari hanno donato calore ed attenzioni in un’atmosfera familiare. Annalisa Monti e suo padre Luigi, con quegli ospiti che all’inizio non erano in grado di pronunciare neanche una parola in italiano, hanno formato una squadra così compatta da non volersi separare nemmeno dopo l’interruzione del programma di ospitalità alberghiera e la disposizione del trasferimento dei rifugiati in strutture di accoglienza diffusa. All’ Hotel Amico hanno tentato ogni strada per poter assicurare ancora agli sfortunati “clienti” scappati dagli orrori del conflitto Russia-Ucraina tutti i comfort possibili. Ma la legge, anzi il decreto, è uguale per tutti. Da ieri i rifugiati hanno iniziato a preparare le valige per raggiungere le destinazioni di Pineto e Roseto. Tra i partenti, anche Volodymyr Predatko, l’artista 81enne che aveva lanciato vari appelli chiedendo un trattamento umano per la sua condizione di malato oncologico. Lunedì il pittore-poeta si insedierà, insieme alla famiglia, in un due stanze nell’ex albergo Mare blu di Pineto dove avrà eccezionalmente un piccolo angolo cottura.
I profughi ucraini lasciano gli alberghi, commozione all’hotel Amico: «Ormai siamo una famiglia»
L'albergatrice Annalisa Monti: «Eravamo disposti anche a ospitare la famiglia Predatko a nostre spese, ma avrebbero perduto lo stato di rifugiati e non hanno potuto accettare»

di Mila Cantagallo
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Sabato 18 Marzo 2023, 11:01
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