Pasquale, 94 anni, sfugge al lockdown per tornare a guardare il mare

Il vecchio sfugge al lockdown per tornare a guardare il mare
di Francesco Marcozzi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 25 Novembre 2020, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 08:47

Ha superato ogni ostacolo. È quasi scappato di casa, a Poggio San Vittorino, da dove i familiari volevano che non si muovesse, ha preso la macchina, è andato fuori Comune «per sentirsi libero, come sempre, in riva al mare». Pasquale Di Marco, ormai universalmente conosciuto come “il vecchio che guarda il mare”, per tornare in riva al mare a Giulianova, ha sfidato anche il coronavirus. Cappello ben sistemato sul capo, giubbotto moderno, calzettoni di lana e la sua solita sediolina, quella che non conosce stagioni e domenica mattina si è piazzato di fronte all’amatissimo Adriatico per riprendere un discorso che, in realtà, non si è mai interrotto. «Cinque giorni dentro casa - ha detto- senza poter uscire, per me che non posso stare fermo, sono stati una tortura. Alla fine, nonostante i divieti, non ce l’ho fatta più, ho preso la macchina e sono andato prima a Teramo al Santuario della Madonna delle Grazie e poi via verso il mare».


Mentre dominano il freddo e il vento di grecale che gli sferza il volto, lui si sente finalmente “rinato”. Ma, come ha fatto, che per uscire da un Comune ad un altro, ci vuole il permesso, l’autocertificazione? «Come da un Comune all’altro - ribatte- ma per me è come da Giulianova a Giulianova. Io, lo sapere tutti, sono stato insignito dal sindaco come cittadino onorario e, quindi, posso spostarmi». Non è proprio così, ma meglio non insistere, non turbare la felicità ritrovata. «Io però ho paura che adesso i miei mi puniscano e mi tolgano l’auto. Io sono sempre attivo. L’altro giorno sono andato ad una piccola fiera a Montorio e c’era da acquistare sette caprette ed ho vinto una specie di asta e me le sono riportate a casa nel terreno di mia proprietà dove tengo altri animali, come ho sempre fatto nelle mia vita».


La gente passa, chi corre, chi porta a spasso il cane, ed accade che tutti lo salutano, tutti lo conoscono, tutti gli fanno, ricambiati, un saluto d’affetto. «Io non voglio andare all’ospizio, mi sento bene, sono forte, non importa che ho 94 anni. Ho fatto anche il tampone, tutti i controlli, quindi posso muovermi, lasciatemi vivere come voglio, non toglietemi il dolce rumore delle onde che per me sono la vita e ricordo a tutti quelli che mi vogliono bene il mio motto “male non fare e paura non avere”». E che male potrebbe fare un vecchietto di 94 anni (anche se non li dimostra affatto) che sfida il mondo per tornare a dialogare con il suo mare?.
Francesco Marcozzi

© RIPRODUZIONE RISERVATA