Coronavirus, la ripartenza a razzo del Pscara: tris contro la Juve Stabia

Coronavirus, la ripartenza a razzo del Pscara: tris contro la Juve Stabia
di Pierpaolo Marchetti
3 Minuti di Lettura
Domenica 21 Giugno 2020, 09:05
A volte bisogna sapere aspettare. E così ha fatto Nicola Legrottaglie. Ha sperato momenti non facili, si è preso la sua buona razione di critiche e adesso si gode, meritatamente, gli applausi. Perché nella netta vittoria del Pescara (3-1) contro la Juve Stabia, c’è molto merito dell’allenatore. Che ha rivoluzionato la squadra, ha fatto scelte sorprendenti che hanno pagato e, anche questo va detto, ha presentato dopo tre mesi di stop, una squadra che ha mostrato una brillantezza fisica invidiabile. Segno che durante la lunga sosta è stato fatto, anche sul piano fisico, il lavoro giusto per una ripresa sprint. Quello che serviva, per mettersi alle spalle i playout e provare, con più tranquillità, a calare ancora n po’ la classifica.

Ci si aspetta un match più sofferto, ma in realtà è dura solo nei primi venti minuti. La Juve Stabia si mette a specchio ma con uno schieramento, sulla carta, molto più offensivo. La squadra di Caserta attacca alle spalle dei terzini, specialmente Canotto che va via spesso a volentieri a Crecco, costringendo Drudi a uscire spesso. I campani cercano di attaccare subito la profondità, ma lo fanno senza frenesia ma scegliendo con attenzione il tempo del pressing. Il Pescara sembra meno brillante in avvio, con l’inedito 4-4-2 senza punti di riferimento in attacco (Galano e Pucciarelli) che vede Memushaj e Zappa esterni di centrocampo. In realtà i biancazzurri vengono fuori con il passare dei minuti. Lo fanno quando tutti cominciano a lavorare davvero in fase difensiva, a stare più compatti e a lavorare meglio sui due playmker gialloblù, Calò e Di Gennaro, isolandoli dal gioco. È quello che serve per inceppare la manovra avversaria, renderla meno fluida e costringere a giocare inutili palle lunghe con i difensori, o deve forzare le giocate offrendo spazi nei quali il Pescara costruisce e spreca due occasionissime del match.

Nella prima Memushaj arriva male sul cross di Zappa, nella seconda, solissimo, si fa ribattere il tiro da Provedel prima che Galano spari in curva il tap in. Nell’intervallo Caserta prova a rimediare inserendo un mediano (Addae) per un trequartista (Mallamo) ma è tutto inutile. I biancazzurri confermano di avere trovato la chiave giusta per aprire il match., cambiando rapidamente il fronte d’attacco e sfruttando bene gli inserimenti sul lato debole della difesa. Lì che bisogna vincere la partita e lì, infatti, si vince, soprattutto perché Zappa conferma a pieno le sue doti di incursore e una freddezza sotto porta decisamente atipica per uno che nasce terzino.

Il crescendo pescarese non si ferma neanche quando si fa male Drudi e Crecco deve inventarsi centrale difensivo.La Juve Stabia non c'è più. E' lunga e larga. Friabile. il gol sembra solo questione di tempo. Ance qui, bisogna sapere aspettare.. Pucciarelli si mangia un gol clamoroso ma, pochi secondi dopo, si fa perdonare rubando il tempo d’astuzia a Germoni e concretizzando una supremazia che ormai era diventata netta. Caserta prende atto e cambia quasi tutto l’attacco. Niente da fare. Ormai c’è solo il Pescara, che raddoppia con le reti di Zappa e Crecco trasforma un pomeriggio temuto in una festa forse anche inatesa.Almeno nelle proporzioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA