Nel Parco d'Abruzzo scoppia la guerra dei sentieri: i “nativi” lasciati fuori

Nel Parco d'Abruzzo scoppia la guerra dei sentieri: i “nativi” lasciati fuori
2 Minuti di Lettura
Domenica 2 Agosto 2020, 12:02 - Ultimo aggiornamento: 13:38

Scoppia la guerra dei sentier , vietai ai residenti e ai «nativi», come si chiamano colore che abitano e sono nati nel parco nazionale d'Abruzzo. Comitato cittadini contro la nuova disciplina per la fruizione turistica dei sentieri all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Silvano Di Pirro, presidente del Comitato, chiede la revoca immediata del disciplinare e l’attivazione di tutte le azioni, in difesa dei diritti dei cittadini residenti nel Parco, organizzando anche una raccolta firme. Per Di Pirro, nessun atto su questa materia, può essere adottato unilateralmente dalla direzione dell'ente.

«L'approvazione, la pubblicazione e l'attuazione immediata del disciplinare in materia di accessibilità e di fruizione turistica dei sentieri del Pnalm, adottata dalla direzione dell’ente Parco - scrive Silvano Di Pirro (nella foto sotto) - è un gravissimo e arbitrario atto, che riporta di venti anni indietro i rapporti fra comunità locali ed ente Parco. I nativi e residente nell’area protetta, sono gli unici portatori e beneficiari dei diritti di uso civico, pertanto tutte le determinazioni che limitano e che comprimono questo inalienabile diritto, vanno preventivamente concordate con le comunità locali. Inoltre l'assenza degli strumenti di pianificazione previsti dalla legge, quali il Piano Parco e Piano Socio Economico, rendono il disciplinare adottato, suscettibile di ricorsi agli organi competenti».

Della questione, che ha suscitato non poche polemiche e malumori nella capitale del Parco, vale a dire Pescasseroli, se ne parlerà lunedì 2 agosto alle ore 17 nei giardini di Via Santa Lucia, in occasione di un’assemblea pubblica, aperta a tutti. Il presidente della Comunità del Pnalm, Antonio Di Santo, in accordo con il presidente, Giovanni Cannata e il direttore, Luciano Sammarone, approfondiranno ed esamineranno insieme, tutte le eventuali proposte avanzate, relative all’ordinanza contestata. «La nuova disciplina- si legge nella nota del Parco- non significa, nel modo più assoluto, nuovi e più stringenti divieti, ma piuttosto una razionalizzazione, riorganizzazione e aggiornamento delle norme vigenti, rendendole coerenti con gli utilizzi che oggi residenti, operatori turistici e visitatori fanno del territorio ricadente nel Parco». Sonia Paglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA