Dieci papere in giardino, i vicini chiedono lo sfraffo. La proprietaria: «Sono come animali d'affezione»

Dieci papere in giardino, i vicino chiedono lo sfratto. La proprietaria: «Sono come animali d'affezione»
di Francesco Marcozzi
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Sabato 10 Aprile 2021, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 09:04

«Galeotto di un paperotto vinto alla lotteria dei festeggiamenti patronali di Giulianova e riportato a casa». «Era solo - dice  Sabrina la proprietaria (nella foto sotto) - e mio padre gli volle dare una campagna e da allora la famiglia è cresciuta e le papere sono dieci». Finora andava tutto bene e lei è affezionata alle papere, ma qualche vicino ha protestato in Comune e sono arrivati i vigili i quali hanno intimato alla donna di portare via gli animali in quanto «il posto dove stiamo, nel quartiere Annunziata, è centro abitato e gli animali da cortile non ci so sono stare».


Ma lei Sabrina, non si è persa d’animo e l’altro ieri mattina si è recata nella sede della Polizia municipale per parlare con il comandante Roberto Iustini. Insieme hanno sfogliato il regolamento comunale di igiene pubblica che dedica un intero paragrafo «all’igiene e alla convivenza uomo-animale». E Sabrina ha scoperto qualcosa che fa al caso suo, nel senso che potrebbe impedire il trasferimento degli animali. «Al punto due del regolamento- dice- c’è scritto che nel centro urbano e consentito solo “il possesso di animali d’affezione a scopo puramente affettivo purché l’abitazione e le condizioni igieniche in cui gli stessi sono allevati siano tali da non arrecare disagio e rischio per la salute pubblica e del vicinato”. E basta venire a vedere come sono tenute le mie oche per capire che tutto è ok, hanno sempre il mangime, acqua in abbondanza e dose giornaliera di insalata fresca. Non danno nessun fastidio, non starnazzano, anche perché alcune sono mute e nemmeno il cattivo odore si sparge intorno. E poi sono veramente affezionata ed anche tutta la famiglia e non le mangeremmo mai, l’unica cosa che abbiamo evitato è che potessero continuare ad accoppiarsi e riusciamo a cucinare le uova che fanno che sono davvero squisite.

Ma, ripeto, mai le potremo sopprimere. Quindi mi batterò fino al limite delle possibilità per non farcele portare via».


Nel colloquio co ìn il comandante, intanto, una strada sulla quale incamminarsi per trovare una soluzione, è stata trovata. La decisione del maggiore Iustini di coinvolgere nel caso la Asl che verrà invitata a fare un sopralluogo e a verificare se esistono le condizioni perché le papere possano rimanere al loro posto. E’ stato già sottolineato: due anni fa vennero sfrattati dei galletti da una casa della ”curva Orsini” perché cantavano all’alba e disturbavano il sonno di qualcuno. Ora la battaglia riprende daccapo.
 

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