La prima aggressione risale al 20 aprile del 2019. Alle 2 di notte una ragazza di 24 anni sta rientrando a casa in un condominio di via Tasso. D.M., approfittando del portone aperto, si introduce nell’androne del palazzo e segue la sua preda all’interno dell’ascensore. Prova a prendere confidenza con la ragazza con frasi di circostanza e poi, all’improvviso, le alza la gonna e cerca di toccarla nelle parti intime. La ragazza oppone resistenza e l’aggressore è costretto a desistere. Prima di darsi alla fuga, però, D.M. prova a strappare una catenina dal collo della ragazza, che si divincola e lo allontana, impedendogli di appropriarsene.
Il 31 maggio tornano ad affiorare impulsi malsani nella testa del giovane, che questa volta colpisce in pieno giorno. Sono più o meno le 17 del pomeriggio quando D.M. entra in un negozio di via Raffaello. Si rivolge alla titolare, spiegandole di essere intenzionato ad acquistare un paio di scarpe. Ne sceglie un modello e chiede alla donna di incartargliele. Subito dopo, di scatto, si avventa sulla vittima e le palpa le parti intime. La donna, 53 anni, reagisce con veemenza e costringe l’aggressore a scappare. Nella concitazione del momento, però, il ragazzo perde il suo giubbotto, all’interno del quale la polizia trova due scontrini fiscali, che contribuiscono a mettere gli agenti sulle sue tracce.
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