La busta era indirizzata al vice presidente dell’azienda, Mauro Fabris. Ma all’interno conteneva un foglio, scritto al computer, con l’invito a mostrare i proiettili a Carlo Toto, patron di Strada dei Parchi e dell’intera holding di cui la società fa parte. Polizia e artificieri, dopo aver messo in sicurezza l’area, hanno sequestrato i proiettili e svolto tutti gli accertamenti tecnici del caso, volti in particolare ad accertare la presenza di impronte digitali. L’approssimazione con cui è stato confezionato il pacco lascerebbe propendere per il gesto di uno sconsiderato, ma ovviamente la vicenda è stata in automatico rubricata come una minaccia, senza sottovalutazioni di sorta. Procederà la Procura di Roma. SdP ha preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali. Fonti interne, però, trasmettono il senso dell’amarezza e dell’incredulità: il gesto, preoccupante, rappresenta l’acme di un’escalation di tensione costante, culminata con il vertice convocato dal prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, che ha chiesto conto della situazione dei viadotti al Mit, ottenendo in risposta una rassicurazione.
E’ inevitabile collegare l’episodio a quello, del tutto simile, accaduto sette giorni fa, quando una busta con un proiettile calibro 9 e una lettera con minacce di morte è stata inviata alla prefettura di Chieti, indirizzata all’ex governatore della Regione Luciano D’Alfonso, all’assessore Silvio Paolucci e al collega Dino Pepe oltre che al manager della Asl di Lanciano Vasto Chieti Pasquale Flacco, al direttore Vincenzo Orsatti, al sindaco di Lanciano è presidente della provincia di Chieti Mario Pupillo. La busta era indirizzata al questore Ruggiero Borzacchiello. Sono in corso verifiche per capire se ci sia un collegamento effettivo tra i due gesti.
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