Pale eoliche tra le case, Tir si rovescia e scatena la rabbia dei residenti: «Sfiorata una strage»

Pale eoliche tra le case, un Tir si rovescia e scatena la rabbia delle mamme: «Sfiorata una strage»
di Serena Giannico
2 Minuti di Lettura
Sabato 22 Settembre 2018, 22:07 - Ultimo aggiornamento: 22:44
Assediati dalle pale eoliche. Succede in alcuni piccoli centri dell'Alto Vastese, in provincia di Chieti, che sono col fiato sospeso da alcuni giorni. Da quando cioè è cominciato il trasporto delle prime 4-5 eliche, su 48, destinate al parco eolico della Eden-Edison che, dal 2000, occhieggia sulle montagne dei comuni di Castiglione Messer Marino e Schiavi d'Abruzzo. Ora si sta provvedendo alla rimozione delle vecchie pale per installarne un numero minore, ma più potenti.



Le eliche, lunghe 55 metri e del peso di 14 tonnellate l'una, dopo aver percorso sui tir strade tortuose e a tratti franate e sgangherate, tagliano, in barba alla sicurezza, i centri abitati di San Giovanni Lipioni, Torrebruna e Castiglione. I mezzi pesanti con il loro "mostruoso" trasporto eccezionale transitano tra le case e le gigantesche pale sovrastano le abitazioni, svettano sui tetti per decine di metri, sfiorano addirittura i balconi, come mostrano le foto del giornalista Francesco Bottone.



"Creano situazioni di rischio, - dice Silvana Di Palma, pediatra e cittadina di Castiglione - e mettono in pericolo l'incolumità dei residenti di questi piccoli borghi". Il 18 settembre, durante uno dei primi viaggi, è successo un grave incidente: un rimorchio, con sopra un'elica, per un guasto alle sospensioni, si è rovesciato sulla via. La pala che aveva a bordo è precipitata nella scarpata sottostante: adesso la "reliquia" giace lì, ai bordi della provinciale Castiglione-Torrebruna, e dev'essere rimossa.



"Se il Tir si fosse ribaltato mentre si trovava tra le case? Sarebbe stata l'ennesima catastrofe all'italiana...", denunciano le mamme che vivono in queste minuscole realtà. Mamme preoccupate e sul piede di guerra. "Vorremmo capire - riprende Di Palma, portavoce dei malumori e dei timori di tante famiglie - chi ha autorizzato questo tragitto. Qui siamo in fibrillazione. Stiamo raccogliendo le firme e non è escluso che ci saranno manfestazioni di protesta". "Il territorio in balìa dei colossi dell'energia", tuonano da più parti. E i sindaci di queste minuscole realtà finora hanno taciuto.



Si è invece rivolto alla magistratura, in particolare alla Procura di Vasto, alla Prefettura e alla questura di Chieti, il movimento ambientalista abruzzese Nuovo Senso Civico che, con una lettera-esposto, segnala "una situazione del tutto inaccettabile" per quei carichi che sporgono "letteralmente sopra le case". "Inaccettabile, - evidenziano i firmatari Alessandro Lanci e Augusto De Sanctis - perché il primo trasporto ha fatto registrare il ribaltamento del rimorchio e la perdita del carico (la pala) che è andato a finire fuori strada nel bosco sottostante restando fortemente danneggiato. Non vogliamo immaginare che sarebbe successo se tale cedimento fosse avvenuto tra le case. E' compatibile tale tipo di trasporto, - chiedono - con quanto stabilito da direttive ministeriali e Codice della strada? Se sì quali sistemi di sicurezza e/o precauzioni sono stati imposti?"

© RIPRODUZIONE RISERVATA