Super ospedali, patto L'Aquila-Teramo: «Un Dea per ogni città»

Super ospedali, patto L'Aquila-Teramo: «Un Dea per ogni città»
di Antonella Calcagni e Stefano Dascoli
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Domenica 17 Novembre 2019, 20:01
L'AQUILA - Mentre l'ex assessore regionale alla Sanità, il dem Silvio Paolucci, dice a chiare lettere che il piano di riordino della rete ospedaliera presentato dall'attuale, Nicoletta Verì, Lega, «sembra fatto apposta per farselo bocciare», cresce la tensione sui cosiddetti Dea di secondo livello, ovvero i super nosocomi che la precedente giunta D'Alfonso aveva individuato nei poli Chieti-Pescara e L'Aquila-Teramo.

Su questo, però, l'attuale governo sembra voler operare un deciso cambio di rotta. Nell'ultima bozza di piano si dice apertamente che saranno i quattro attuali ospedali capoluogo di provincia a sostenere le «funzioni riconducibili» ai Dea di secondo livello, quindi senza modificare nulla dell'attuale assetto.

La tensione cresce, però, perché Teramo e L'Aquila stanno per siglare un'intesa di carattere istituzionale da rimettere poi a Regione e Ministero. Sarà suggellata domani in un consiglio comunale congiunto e straordinario sul tema, per chiedere una deroga e realizzare due distinti Dea di secondo livello.

E' questo il succo della bozza del documento che domani sarà portato in discussione. Una proposta al momento non contemplata dalla legge che invece stabilisce per l'Abruzzo non più di due Dea di secondo livello, poiché i parametri di cui si tiene conto sono relativi al bacino di utenza (compreso tra 600 mila e 1,2 milioni di abitanti).

Questa impostazione, secondo il documento, produrrebbe «il rischio di un Abruzzo a due velocità dove, a fronte di scelte definite sul futuro dei presidi di Chieti e Pescara, in continuità con il passato, risulta vaga, se non incerta, la direzione tesa a garantire ai cittadini di Teramo e L'Aquila una sanità accessibile e di qualità».

I consigli comunali congiunti chiederanno alla Regione l'elaborazione di una puntuale proposta sulla rete ospedaliera, corredata di tutta la necessaria documentazione tecnica: «Qualora la proposta non trovasse riscontro le due municipalità metteranno in campo soluzioni alternative al conseguimento di prestazioni sanitarie adeguate».

Ancora: «Sarebbe opportuna da parte della Regione la modifica ed eventuale integrazione del decreto del commissario ad acta sul piano di riqualificazione in relazione alla costituzione della Commissione per lo studio di fattibilità per la realizzazione di un Dea di II livello tra L'Aquila e Teramo», prevedendo la sostituzione dei componenti della commissione cessati ed eventualmente individuare un rappresentante istituzionale dei due Comuni.

Per l'ex sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, favorevole ad un Dea diffuso Teramo-L'Aquila, la mossa è «suicida»: il Ministero potrebbe non consentire la deroga e Teramo ne beneficerebbe visto che ha più specializzazioni dell'Aquila.

Sul piano di riordino, intanto, feroce polemica di Sara Marcozzi, capogruppo M5S in consiglio regionale: «È per me inaccettabile sia arrivato agli organi di stampa prima ancora che ai consiglieri regionali. Così è impossibile per noi poterlo studiare e presentare emendamenti per migliorarlo. È l'ennesima prova della totale improvvisazione politica di questo centrodestra».

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