Dal Covid ai ladri, il bar Mascitti rinasce con le sorelle Errica e Tiziana

Tiziana ed Errica al bar. Maurizio Mascitti fu il primo morto d'Abruzzo, le sorelle Errica e Tiziana fanno rinascere il bar
di Rosalba Emiliozzi
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Martedì 2 Giugno 2020, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 01:06

Riparte da Tiziana ed Errica il bar Mascitti dove tutto è nato e dove tutto sta ricominciando. In mezzo quasi tre mesi a combattere con il «nemico invisibile» Covid-19 che si è portato via il personaggio del paese, il barista Maurizio Mascitti, 57 anni, il volto e l'anima del locale, quello che tutti nella piccola Villa Caldari, frazione di Ortonache ha pagato un tributo altissimo al coronavirus con 10 vittime, chiamavano il sindaco. «Il sindaco di Villa Caldari non se ne è andato, è qui tra noi, ci sta accanto e si prende gioco di noi», dicevano ieri i clienti che - usando mascherine e gel e rispettando le distanze - sono andati a salutare le sorelle di Maurizio, Tiziana, 59 anni, ed Errica, 52. «Maurizio ci manca tantissimo, il bar era lui - racconta Errica - Mio fratello era allegro, parlava con tutti, aveva un sorriso e una parola di conforto per tutti». E tutti ieri hanno voluto ricordare Maurizio, anche il sindaco vero Leo Castiglione che è andato a prendere un caffè al bar Mascitti, per poi postare sul sito del Comune la foto delle due sorelle al lavoro, nonostante tutto: il lutto, la quarantena, i ladri, la malattia, ma anche la guarigione e la rinascita.



Chi non c'è più è Maurizio, la sua morte è ancora avvolta dal mistero. Nessuno sa come sia stato contagiato. La sorella Errica dice che non usciva quasi mai da Villa Caldari, che era un po' il suo mondo, e che l'ultima volta che è andato fuori è stato l'anno prima. Il suo decesso è ancora tutto da chiarire, forse una morte che si poteva evitare e per questo, su denuncia della famiglia,  è stata disposta l'autopsia, i cui risultati non sono ancora noti. «Un infarto? Non credo - racconta la sorella - Maurizio quel giorno si sentiva molto stanco, ma non aveva febbre, la saturazione era buona, ma non l'hanno voluto ricoverare e qualche ora dopo è morto a casa». Era il 5 marzo. Maurizio aveva solo 57 anni, era sempre stato un uomo forte e senza gravi patologie se si toglie il diabete mellito, come ce l'hanno in tanti, e qualche chilo in più. Qualche ora dopo, il tampone post mortem disse che era positivo. Fu uno choc per la famiglia: il dolore per la perdita improvvisa di Maurizio si mischiò all'incredulità per quel contagio ancora misterioso. Ma così era. Maurizio Mascitti divenne il primo morto di Covid-19 dell'Abruzzo, una delle 33.475 vittime in Italia, che oggi 2 Giugno ha voluto ricordare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella sua visita a Codogno.

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Passarono giorni durissimi: bar chiuso, tutti in isolamento, mamma e sorella di Errica ricoverate in condizione gravi, i ladri che il 19 marzo svaligiarono il bar. «Rubarono tutto, caramelle, gelati, liquori, sigarette, i soldi in cassa - racconta Errica -  Noi eravamo in quarantena, non ci potevamo muovere». Poi arrivò anche la zona rossa, Villa Caldari fu sigillata, quel barlume di vita che ancora c'era fu spazzato via. I risultati del campionamento a tappeto (700 tamponi) e i test sierologici, fatti alla fine dell'emergenza, diranno cosa è successo veramente in questa piccola frazione che si trova in una delle zone di mare più belle d'Italia. 

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La famiglia Mascitti pian piano si rialza, guariscono la mamma 78enne e la sorella Tiziana. «Sono state molto male, sempre sotto ossigeno, quasi intubate -  ricorda Errica, la roccia, lei sempre negativa - Il paese ci è stato accanto, ci ha voluto bene». E' la forza della comunità che dà la spinta a tornare più forti. Il pensiero delle tre donne, anche nei momenti più bui, è sempre al bar: lì c'è la loro vita, ma c'è anche il «fulcro del paese», come racconta Errica. Ieri la ripertura, una festa per Villa Caldari. «Siamo ripartite da zero, i ladri non hanno lasciato nulla - racconta Errica - e venivamo da tre mesi di dolore e difficoltà, abbiamo riaperto senza aiuti economici, che non ci sono, da sole». Addosso la maglietta creata da Dino Di Vincenzo che ricorda il passato come in un film di Stanley Kubrick: “Caldari red zone C-19 2020”

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