Orecchio mozzato a Niva, chiesti 86 anni per la banda

Orecchio mozzato a Niva, chiesti 86 anni per la banda
di Walter Berghella
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Martedì 1 Ottobre 2019, 12:14
«Ci vuole una pena seria e congrua. Non vanno concesse attenuanti per la crudeltà gratuita con cui sono stati picchiati i coniugi Martelli». Dopo un’ora e mezza di requisitoria ieri il procuratore capo di Lanciano Mirvana Di Serio ha posto sul piatto della Giustizia, dinanzi al gup Giovanni Nappi, la richiesta di 86 anni totali di condanna, con rito abbreviato, per la sanguinaria rapina a danno dei coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan a cui, il 23 settembre 2018, venne mutilato l’orecchio destro. Così 18 anni sono stati chiesti per la “Bestia” Alexandru Bogdan Colteanu che materialmente con una roncola di 12 centimetri staccò il padiglione auricolare, difeso dagli avvocati Rocco Ciotti e Alessandra Acciaro di Teramo che hanno chiesto il trasferimento del processo in altra sede per legittimo sospetto, a causa della clima non sereno a Lanciano. Poi 14 anni a testa per Marius Adrian Martin, definito capo banda e ronda esterna, difeso da Andrea D’Alessandro, Aurel Ruset, difeso da Massimiliano Bravin, a Costantin Turlica, difeso da Roberto Crognale. Quindi 12 anni per Ion Turlica e Bogdan Ghiviziu, palo e autista, difeso dagli avvocati Nicola e Paolo Sisti. Contro tutti l’accusa di concorso in rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di arma. Infine 2 anni per Gheorghe Jacota, settimo imputato accusato solo di favoreggiamento per la fuga di Ghiviziu, difeso da Vincenzo Menicucci.

Durante il colpo in villa vennero rubati tre orologi, oro e prelevati in banca 1.990 euro con le carte del dottor Martelli. Alba cruenta durante la quale i coniugi vennero tenuti ostaggio per due ore, dalle 4 alle 6, legati e barbaramente picchiati a sangue. Le vittime non si sono costituite parte civile e non hanno voluto vedere in faccia gli assalitori. Dopo la richiesta del pm Carlo Martelli ha commentato “Intanto penso che la Giustizia non deve spostare la causa da Lanciano. Siamo noi a dover avere paura di loro e non loro dei lancianesi. La pena richiesta è importante, come è buona cosa il fatto di essere giunti a conclusione in un anno. Cosa più importante è che non tornino presto nella loro nazione. Sono convinto che poi tra sconti e buona condotta prima o poi ce li ritroviamo a spasso per Lanciano. Io mia moglie non ci pensiamo più all’accaduto, è importante non poter pensarci. Non abbiamo voglia di vendetta ma la cosa è da cancellare. Sono stati di una cattiveria inutile, non serviva a niente. Potevamo morire già con quello che hanno fatto. Non c’è stata la morte di nessuno ma è come se l’avessero fatto”.

Con la richiesta dei termini a difesa per Colteanu l’intero collegio difensivo terrà l’arringa l’8 ottobre per smontare le accuse e tentare di ridimensionare le pene.
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