L'operazione, denominata Gear, è stata condotta tra Reggio Calabria, Teramo e Benevento con il supporto dei reparti territorialmente competenti, dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, dell'8ø Nucleo Elicotteri di Vibo
Valentia, del Nucleo Carabinieri Cinofili, con il coordinamento della Dda reggina diretta da Giovanni Bombardieri.
L'organizzazione aveva aveva stabilito la sua base nevralgica in una cava di inerti situata a Gioia Tauro, individuata grazie alle indagini condotte dalla Sezione operativa della Compagnia carabinieri di Gioia Tauro.
Proprio il monitoraggio di mogli, fidanzate, parenti e favoreggiatori dei latitanti aveva fatto emergere la centralità
del sito di estrazione che poi si sarebbe rivelato essere un vero e proprio snodo delle attività delittuose. Il monitoraggio della cava aveva permesso anche ai carabinieri di Gioia Tauro di catturare, il 14 aprile 2018, un latitante.
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