Omicidio-suicidio, la procura acquisisce le cartelle cliniche sulle dimissioni di Enrico Marrama

Omicidio-suicidio, la procura acquisisce le cartelle cliniche sulle dimissioni di Enrico Marrama
di Patrizio Iavarone
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Martedì 30 Giugno 2020, 08:54
La procura della Repubblica di Sulmona acquisirà la cartella clinica di Enrico Marrama, il settantenne uxoricida di Corfinio che l’altro giorno si è suicidato dopo aver ucciso la moglie, Maria Pia Reale, sessantotto anni. Perché al di là della dinamica del fatto, la cui ricostruzione potrà essere fatta solo dopo l’autopsia disposta per oggi su entrambe le salme, c’è da chiarire se ci sono responsabilità per la sua, evidentemente inopportuna e precoce, “rimessa in libertà”. L’uomo, infatti, era stato dimesso dal reparto di psichiatria dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila mercoledì scorso dove era stato ricoverato a seguito del gesto autolesionistico che meno di un mese fa lo aveva quasi ucciso. Marrama, infatti, che già aveva tentato l’estremo gesto, si era imbottito di farmaci ed era sparito da casa. I soccorsi, che erano stati allertati dopo la sua scomparsa, lo avevano ritrovato a tarda sera dentro la sua auto nelle campagne tra Corfinio e Raiano in gravi condizioni.

Era così scattato il ricovero nel reparto di psichiatria dell’Aquila da dove era uscito mercoledì scorso, sembra dopo l’insistenza della stessa moglie, che aveva garantito ai medici di poter curare il marito, assicurandogli tutte le cure prescritte. Con il senno del poi, evidentemente, così non è era, perché domenica mattina nell’abitazione di via Popedio a Corfinio si è consumato un dramma di una violenza inaudita. La donna è stata massacrata di botte con un oggetto contundente e probabilmente non è stata colpita con un coltello da cucina come si era inizialmente ipotizzato. Gli inquirenti hanno sequestrato all’interno dell’abitazione diversi oggetti (tra cui un tagliere e un attrezzo da camino) con uno dei quali probabilmente ha ucciso la moglie prima di colpirsi lui stesso con una coltellata. Solo l’autopsia potrà chiarire quale è stata l’arma del delitto, ma anche se la coltellata con cui è stato ferito Marrama, sia stata auto inferta o sia arrivata durante la colluttazione.

Il sostituto procuratore della Repubblica Aura Scarsella che coordina le indagini, ha affidato ieri mattina l’incarico al medico legale Ildo Polidoro. Ieri è stato sentito anche il figlio della coppia che è stato colui che ha scoperto il massacro. Il giovane, trentunenne autista della Croce Verde di Pratola, era rientrato in casa verso l’ora di pranzo dopo un giro in bicicletta e qui aveva trovato la madre in una pozza di sangue e il padre con un grosso coltello da cucina conficcato nell’addome. Dopo aver chiamato i carabinieri lo aveva quindi portato lui stesso in ospedale nella speranza di salvargli la vita. Marrama sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per estrarre la lama del coltello, è poi morto dopo qualche ora al Santissima Annunziata. Un omicidio-suicidio, almeno secondo le prime ipotesi investigative, che ha scosso il piccolo centro di Corfinio: mille abitanti in un fazzoletto di terra tra i più ricchi dal punto di vista storico in Italia. Qui Enrico (ex dipendente della Fargessi) e la maestra Maria Pia erano molto conosciuti: una famiglia per bene, riservata e stimata, stravolta da una patologia improvvisa e da un dramma inatteso. 
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