Omicidio davanti al night club: il movente della ragazza contesa tra il titolare del locale e la vittima

Pietro Mercurio, l'arrestato
di Teodora Poeta
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Venerdì 17 Marzo 2023, 08:19

Non sarebbe morto perché investito accidentalmente dal conducente, ma ucciso. Spinto sotto quell'auto in maniera preterintenzionale - dicono le indagini - dal gestore del night club di Silvi che lui stesso frequentava e dove quella sera era stato per incontrare la ragazza della quale si era infatuato. Una ragazza contesa, la stessa che avrebbe avuto un legame particolare con il gestore, pure lui attratto da lei tanto da spingersi - dice l'accusa - fino a provocare la morte del cliente per gelosia.

È stato arrestato mercoledì notte dai carabinieri di Teramo su esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Lorenzo Prudenzano e richiesta dalla pm Laura Colica, il 60enne di origini napoletane Pietro Mercurio, gestore del night club Zeus di Silvi e di un altro locale notturno a Città Sant'Angelo, accusato dell'omicidio preterintenzionale commesso il 19 aprile dello scorso anno proprio a Silvi, quando morì, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, l'imprenditore 51enne di Città Sant'Angelo, Marco Monti. Mercurio deve, inoltre, rispondere dei reati di favoreggiamento della prostituzione delle ragazze che accompagnavano i clienti dei suoi due night durante l'orario di lavoro sia all'interno del locale sia nelle uscite all'esterno concordate con lui, ma anche di cessione di sostanze stupefacenti per la droga (circa 70 grammi tra hashish e marijuana oltre al materiale per il consumo) trovata durante le perquisizioni effettuate anche negli appartamenti delle ragazze. Ci sono voluti undici mesi di indagini alla fine è emerso un quadro diverso da quello iniziale che faceva pensare ad un investimento stradale.

I primi elementi che non tornavano sono cominciati a emergere sin da subito, eppure, ormai, il corpo era stato restituito ai familiari senza alcuna autopsia, con un solo indagato iscritto nel registro per omicidio stradale sin da subito: il conducente dell'auto che quella notte, alle 4.40, sulla statale 16 a Silvi, nei pressi del semaforo all'incrocio tra via Roma e via Palestini, all'improvviso, aveva investito Marco, morto sul colpo.

E invece proprio dalle indagini e dagli ulteriori approfondimenti disposti dalla procura, tra i quali già nell'immediatezza una ricostruzione cinematica dell'accaduto e circa un mese fa la riesumazione del corpo, si è scoperto che ad uccidere Marco sarebbe stato, invece, il gestore del night che lo avrebbe spinto sulla carreggiata stradale per far sì che venisse investito dall'auto in transito in quel momento che non è riuscita ad evitare l'impatto. Dopodiché, grazie ad alcuni complici, ora indagati, per far credere che la vittima fosse ubriaca e che stesse, invece, attraversando la strada, Mercurio avrebbe distrutto l'impianto di videosorveglianza del suo locale e minacciato (con l'auto anche parenti, dicono le indagini) le accompagnatrici che avevano assistito ai fatti di mantenere il silenzio. In cambio avrebbe offerto loro regali e soldi. Ma a quanto pare qualcuna non ce l'avrebbe fatta a mantenere il silenzio e quel terribile segreto. Al momento le indagini sono in corso e oltre ad esserci già altri denunciati a piede libero gli investigatori sperano di rintracciare tutte le testimoni alcune delle quali, minacciate e impaurite, si sarebbero già allontanate.

Da quanto emerso, così come hanno spiegato i carabinieri che ieri hanno tenuto una conferenza stampa presieduta dal comandante provinciale, il colonnello Pasquale Saccone, Mercurio avrebbe, inoltre, attuato un collaudato e stabile sistema di reclutamento all'interno dei due night club di ragazze disposte a prestazioni sessuali a pagamento. Al termine delle perquisizioni nei locali sono state elevate anche sanzioni amministrative per un totale di circa 15mila euro e sequestrato materiale informatico tra il quale si spera di rinvenire il video di quella notte. Adesso si attende l'interrogatorio di garanzia.

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